A Roma nel corteo no vax (perché questo sono: no vax, altro che no green pass) c’erano fascisti, neonazisti e altra roba talmente tossica da non poterla neppure nominare. A Roma, da sempre, nei cortei violenti c’è lo zampino dei fascisti. Non è una notizia. Oggi Salvini e Meloni dicono che non è roba loro.
Salvini ha in parte ragione, perché sta al governo con chi ha messo l’obbligo di green pass. Ma ha pure torto, perché avrebbe dovuto parlare chiaramente, così come gli chiedevano i governatori del Nord, impegnati da mesi senza sosta in una campagna vaccinale massiva. Avrebbe dovuto dire: votate la Meloni e non rompeteci i c….ni. Come abbiamo scritto, certi voti è meglio non averceli.
Su Meloni il discorso è più complesso. Ed è duplice. Ovviamente non può che condannare le violenze ma i voti dei no green pass li ha inseguiti, e pure pervicacemente. Il brodo di coltura è quello, almeno a Roma.
A Milano no, e lo dico per esperienza diretta, essendoci finito in uno di quei cortei. Avevo invocato, già ad agosto, manganellate. Le avessero date, oggi non saremmo in questa condizione in tutta Italia. I cortei di Milano hanno una componente fascista, sicuramente. Ma anche una componente di sinistra estrema, di anarchici. E’ così, e basta andarci, in un corteo, per capire che minestrone è.
Fin qui, il problema pare abbastanza chiaro. Il tema però è sempre lo stesso: perché permettono a queste persone di sfilare, di andare qui e là con cortei non autorizzati? A Milano li fecero passare sui Navigli, con grande preoccupazione di locali e avventori, per poi andare a devastare i gazebo del Movimento 5 Stelle. Auto della polizia locale davanti e dietro, e poliziotti schierati da ore in piazza Cadorna. Sapevano che stavano arrivando, ma li fecero passare là in mezzo invece di fermarli. Immagino sia successo lo stesso a Roma. Perché? Qual è la ragione?
Cariche vicino Palazzo Chigi: proseguono gli incidenti #scontri #Roma #NoGreenPass pic.twitter.com/bWWurIAtVn
— Local Team (@localteamtv) October 9, 2021