L’ultima grande battaglia. Altre, non ce ne sono. Questa è la grande battaglia della Lombardia. E ha una importanza capitale. Perché dopo i morti, la prima tragica ondata, le polemiche, la seconda ondata, i vaccini anti influenzali che sembravano mancare ma che alla fine sono avanzati (cose incredibili sotto al ciel di Lombardia), le polemiche sul Pio Albergo Trivulzio, le Rsa e tutto il resto che abbiamo vissuto in questo anno tra morti, soffocati in solitudine, rimane solo questo: come ne usciremo. Non vogliamo sapere altro, e forse non vogliamo sapere proprio nulla. Vogliamo solo sapere come ne usciremo.
E dunque, come sarà il piano di vaccinazioni anti covid. Vogliamo un piano efficiente, gestito da gente che lo sa gestire. Tutte le altre sono state battaglie combattute dalla politica, alcune perse, altre vinte. Questa è la guerra. Ed è una guerra che non si può perdere. Non per la sopravvivenza del centrodestra al governo regionale, ma per la nostra sopravvivenza come cittadini e come lombardi. Niente casini, dunque. Niente rivalità, niente personalismi, niente dirigenti che non fanno il loro lavoro o litigi tra politici. Vogliamo le dosi e vogliamo che siano inoculate a tutti. E in fretta.