Direi che come messaggio di fine anno Mario Draghi ha praticamente detto tutto. E adesso vediamo la politica che cosa farà: se ignorerà il presidente del consiglio oppure se recepirà le sue indicazioni. Anzi: la sua indicazione.
Dice Draghi: il governo ha raggiunto gli obiettivi. Sottotesto: quindi ci può venire chiunque e io non sono indispensabile. Dice Draghi: sono un nonno al servizio delle istituzioni. Sottotesto: ho abbastanza esperienza e senso civico da fare il capo dello Stato. Conclusione: voglio fare il capo dello Stato. Conseguenze varie. Primo: gli altri si mettano il cuore in pace. Secondo: si va a votare subito dopo, e prepariamoci alla battaglia di primavera ed estate con esito in autunno.
Sorvegliata speciale la Lombardia: qualcuno l’altro giorno vociferava, dalle parti di Palazzo Lombardia, che si potrebbe andare ad elezioni congiunte. Altri, più prudenti e vicini al presidente, che difficilmente si terminerà la legislatura un anno prima. In ogni caso, i giochi politici di Roma influenzano Milano.
Per quanto mi riguarda è una buona notizia. Ho scommesso mesi fa con una decina di persone che Draghi sarebbe andato al Colle. La cattiva notizia è che non ho segnato le poste.