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Politici e rigore: la Partita del Cuore come metafora del Paese

Politici e rigore: la Partita del Cuore come metafora del Paese

Perchè leggere questo articolo? Renzi assist, Schlein gol, La Russa e Casini allenatori. Partita del Cuore, la Nazionale della Politica batte i Cantanti all’Aquila ai rigori. Se non è un segnale questo…

I sorrisi e le battute a favor di telecamera, una comunanza di intenti da governo di larghe intese tra gente che finge di non potersi vedere, ma figurarsi. La politica è un mestiere. E quello che chi ha qualche anno in più ancora chiama “inciucio” è esattamente la selezione della Nazionale della Politica. Una sorta di Große Koalition calcistica rispolverata in questa estate 2024 dalla Nazionale Italiana Cantanti, che l’ha invitata martedì 16 luglio sul campo dell’Aquila per l’edizione numero 33 della Partita del Cuore. Storico evento benefico a pretesto calcistico che va in scena ininterrottamente dal 1992.

La Russa allenatore, Schlein e Conte in attacco

Maglia azzurra, sponsor postale, due allenatori di schieramenti opposti ma spesso vicini (Ignazio La Russa e Pier Ferdinando Casini). Una rosa eterogenea, calcisticamente e politicamente. Schlein e Conte, Fontana e Giorgetti, Renzi e Gasparri, queste le vedette, in una rosa di peones poco noti al grande pubblico. Scelti però tra quelli con più fiato e almeno una vaga idea calcistica. Perché vabbè che è beneficenza, vabbé che si deve ridere, ma c’è poi anche chi si prende maledettamente sul serio, mica si può perdere con gente che si chiama Rkomi e Moreno il Biondo. E poi, già: c’è, ma dov’è Bugo? Infatti, per quel niente che può valere, alla fine vincono i politici, ai rigori. E questo è sinistro e tetro, ma in fondo ben adatto ai tempi e all’idea che mediamente i cittadini hanno della politica: i politici che vincono, e lo fanno grazie al rigore. Non certo il loro.

I precedenti

Per i politici non si era trattato di un debutto. In era Polo-Ulivo, ormai pleistocene politico, curiosamente proprio la Partita del Cuore del 7 giugno 1996 contro la Nazionale politici, a Verona, fece registrare il record di incassi di 1 miliardo e 625 milioni di lire, ma soprattutto vide in campo tra gli altri proprio La Russa – con ventotto anni in meno e ben lontano dalla presidenza del Senato – e Casini, i tecnici di oggi (con Casini marchiato Pd, quando allora era dell’altra sponda, quella berlusconiana), il viandante Clemente Mastella, il numero 10 Roberto Maroni e Massimo D’Alema (col 9), Massimo Mauro (che, anche se in pochi lo ricordano, è stato parlamentare tra i banchi dei Ds, i Democratici di Sinistra) oltre a Walter Veltroni che, come ricordano i compagni – di squadra, s’intende, che quelli con la C maiuscola non c’erano ormai più nemmeno allora – dell’epoca, fece le bizze pur di scendere in campo con una divisa (la maglia era gialla e blu) totalmente priva di sponsor. Unico della squadra, come dimostrano ancora oggi le foto dell’epoca.

Un anno più tardi, ma a Bologna, altra sfida sempre contro i parlamentari. Con l’incasso della raccolta fondi che raggiunse un totale di 1 miliardo e 400 milioni di lire tra biglietti venduti e donazioni del pubblico da casa. La politica, mischiata con il calcio, evidentemente tira.

La storia della Nazionale Italiana Cantanti e della Partita del Cuore

Ufficialmente la Nic, Nazionale Italiana Cantanti, nasce nel 1981. Da un incontro a Coverciano tra Mogol e Gianluca Pecchini. Cominciando così un percorso costellato di eventi di raccolta fondi che hanno coinvolto associazioni italiane ed internazionali. Sebbene i prodromi della Nic vengano fatti risalire al 1969 (quando a Mogol fu chiesto di aiutare un amico ad acquistare un’ambulanza della Croce Verde e, invece di fare un concerto per raccogliere i fondi necessari, decise di organizzare una partita di calcio nella quale giocarono in campo Gianni Morandi, Claudio Baglioni e Lucio Battisti), quella della Nazionale cantanti è una storia molto legata agli anni Ottanta-Novanta.

Perché se è vero che l’Associazione è datata 1987, l’accelerazione in termini di immagine e di caratura degli eventi è del 1992, l’anno della prima Partita del cuore. Inevitabilmente, i nomi storici della Nic e di tutto ciò che vi gravitava attorno rimangono quelli di quegli anni. Dal conduttore più amato delle serate, Fabrizio Frizzi, ai vari Morandi, Barbarossa, Ruggeri (che dell’associazione è presidente oggi), Vallesi, Mengoli e… compagnia cantante. Non certo per modo di dire.

Partita del Cuore: gli anni d’oro dell’evento benefico

Dalla prima Partita del Cuore nel 1992, l’evento è diventato ben presto un classico anche televisivo. L’edizione numero uno vide i cantanti contro i teleradiocronisti, poi sarebbero arrivati i piloti di Formula 1 (c’erano Capelli, Nannini, De Cesaris; nel 1999 giocò anche Michael Schumacher). I campioni dello sport, la Nazionale Magistrati. E, nel 1996, iniziò la saga dei politici, e comunque da allora la partita si è giocata ogni anno. Anche nel 2020, l’anno del Covid, ma con una formula particolare, e sino appunto a ieri. Pur se, negli ultimi anni, in stadi ben più piccoli (dopo diverse presenze allo Juventus Stadium, le ultime si sono svolte a Monza, Rimini e appunto L’Aquila) e senza la spinta che aveva a lungo caratterizzato l’evento nel tempo. Anche la mancata diretta tv della partita attuale (la partita si è disputata martedì 16, la messa in onda è di mercoledì 17) indica un segno dei tempi. Ma chissà. Forse proprio il classico incesto calcio-politica può servire a rilanciare l’evento.