di redazione
Se Facebook oscurasse il profilo di un politico italiano, come avvenuto in Usa dopo la giornata matta di Capitol Hill, chi pagherebbe dazio? Di certo Matteo Salvini, che rimane il più seguito di tutta la classe dirigente italiana, con a ruota un Giuseppe Conte in crescita che lo tampina. Terzo gradino del podio? Per Luigi Di Maio. Ma nel mondo virtuale il leader dei Cinque Stelle fa bene a guardarsi davanti ma farebbe ancora meglio a guardarsi anche alle spalle. Nel Movimento c’è aria di derby. I dati raccolti dal sito politicasufacebook.it mostrano che nell’ultimo anno qualcuno insidia il primato di “Giggino” nei cuori digitali penstellati. È Stefano Buffagni, il lombardo vice ministro dello Sviluppo. È 94esimo nella lista complessiva dei politici. Ancora molto lontano, in realtà, nei numeri assoluti dal leader e dalla vette dove si gioca per la cima della classifica. Ma a stupire dentro il partito che, almeno fino a poco tempo fa, era l’unico “partito digitale” d’Italia, nato da un blog, sono i tassi di crescita. Per Buffagni, con un ruolo a Roma più da uomo di governo e di sostanza che di lotta e non particolarmente mediatico, da gennaio 2020 a oggi si registra un incremento di follower di 45 mila utenti. Partendo da poco più di 50mila l’anno prima. È il secondo per tassi di crescita dentro al Movimento, dietro proprio a Luigi Di Maio. Che stia provando a mettere la freccia?