Dopo le polemiche sul compenso a Orsini, ospite del talk di Rai3 #cartabianca con opinioni e uscite piuttosto discutibili, la Commissione Vigilanza Rai è finalmente pronta a intervenire con un documento che verrà discusso la prossima settimana.
No ai tuttologi in Rai
Tra le proposte, riportate da vigilanza tv, quella di evitare la presenza dei cosiddetti tuttologi. Alberto Barachini, presidente della Commissione Vigilanza Rai, spiega a true-news.it: “Il servizio pubblico è diverso dai gruppi privati. Risponde a una logica che è di finanziamento pubblico: deve rispettare norme etiche e deontologiche. Ritengo opportuna una riflessione sugli approfondimenti e sui talk soprattutto quando si parla di pandemia o guerra”.
Le frasi di Orsini e
Ha fatto discutere, negli ultimi giorni, una frase di Alessandro Orsini, direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della Luiss sui bimbi vittime della guerra in Ucraina. Pronunciata peraltro a pochi giorni dal massacro di Bucha. “Io non ragiono in un’ottica politica ma umanitaria. Preferirei vedere i bambini crescere in una dittatura che morire per le bombe sganciate in nome della democrazia. Anche nelle dittature un bambino può essere felice”. Subito si è dissociato il direttore di Rai 3, Franco Di Mare i cui rapporti con Bianca Berlinguer, conduttrice del format, non sono certo idilliaci, dopo il loro litigio sulla presenza fissa nel programma di Mauro Corona.
Corona, allontanato da Cartabianca dal 2018 al 2021 e rientrato nel 2020, è noto come autore di libri che raccontano il rapporto dell’uomo con la natura. Probabilmente non la voce più accreditata per parlare di guerra.
“La Rai non deve ricercare gli ascolti”
Per questo, continua Barachini a true-news.it, “la Rai deve selezionare i commentatori e gli opinionisti che siano esperti della materia. Uno scrittore di libri di natura che interviene su conflitti internazionali è una stortura”. Nel documento che verrà discusso in Commissione, si parla anche della spettacolarizzazione del confronto. Una ricerca ossessiva dello scontro tra opinioni che spesso ha del tragicomico. “Il servizio pubblico non ha necessità di fare ascolto. La Rai deve ricercare il pluralismo e l’informazione. Andare a rappresentare alcune situazioni in maniera così teatrale è sbagliato. L’infotainment in Rai non deve essere consentito su temi così delicati”.