Le mamme che si trascinano fuori con le mani sul pancione. I bimbi feriti. Gli imbecilli sui social che dicono che è tutto un fake, come era un fake l’attentato alle Torri Gemelle con migliaia di morti, come erano un fake i camion di Bergamo riempiti di bare, come era un fake il Covid per Andrea Scanzi che voleva continuare ad andare a teatro. Tutto un fake.
Ma quelle pance grandi, con dentro la nostra vita del futuro, quei bimbi che hanno enormemente più diritti di noi, quei missili direzionati su un ospedale pediatrico quando con la moderna tecnologia ormai non sbagliano più, bene, chiamano e impongono una sola cosa.
Che Putin venga appeso a testa in giù, costi quel che costi. E tutto quello che è stato scritto, detto, pensato prima dell’invasione là rimane, discorsi vecchi superati che non tenevano conto delle evoluzioni, errori o sottovalutazioni o valutazioni corrette ai tempi ma errate oggi, la cui unica soluzione è quella di trovare un piazzale Loreto a Kiev per appenderci lui.