Home Politics Rachele Mussolini, il senso dello strappo da Fdi a Forza Italia

Rachele Mussolini, il senso dello strappo da Fdi a Forza Italia

Rachele Mussolini, il senso dello strappo da Fdi a Forza Italia

Perché questo articolo potrebbe interessarti? Anche Rachele Mussolini, come la sorellastra Alessandra, ha scelto la via moderata in nome di “maggiori diritti”: cosa vuol dire, per Forza Italia e per il centrodestra, il passaggio della consigliera romana all’interno del partito fondato da Berlusconi.

Pochi mesi fa, in un video pubblicato sulle proprie pagine social, era stata Alessandra Mussolini a prendere posizione sui diritti civili: “Non si strappano i diritti per un voto in più”, ha dichiarato mentre aiutava un ragazzo a togliere i jeans e a indossare dei pantaloni gialli. Un modo, non così velato, per replicare alle prese di posizione arrivate da destra durante la campagna per le europee sul mondo lgbt.

Nelle scorse ore è toccato a un’altra rappresentante della famiglia Mussolini in politica, Rachele, prendere le distanze dalle posizioni più a destra. La terza figlia di Romano Mussolini (e sorellastra di Alessandra), ha lasciato Fratelli d’Italia e ha abbracciato Forza Italia: “Il partito – ha spiegato – è più in linea con le mie posizioni sui diritti civili”.

La svolta “moderata” di entrambe le Mussolini in politica

Secondo Rachele, giunta alla sua seconda legislatura all’interno del consiglio comunale di Roma, oramai Fratelli d’Italia è lontana dal suo pensiero politico. Poco importa se è stato il pensiero della consigliera ad allontanarsi dal partito oppure viceversa. Fatto sta che le strade oramai sono divise: “Ringrazio Fdi per aver creduto in me e avermi sostenuta per due candidature – ha scritto in una nota la neo esponente azzurra – l’affetto e la stima rimangono ma per me è tempo di voltare pagina e approdare in un Partito che sento più vicino alla mia sensibilità moderata e centrista”.

Un passo non così diverso da quello compiuto anni fa dalla sorellastra Alessandra, anche lei figlia di Romano Mussolini ma concepita all’interno del primo matrimonio del jazzista morto nel 2006. L’ex deputata ha lasciato Alleanza Nazionale nel 2003, anche se all’epoca non per svolte moderate. Anzi, dopo i rapporti burrascosi con l’allora segretario Gianfranco Fini, Alessandra aveva fondato un partito ancora più a destra e a cui aveva dato il nome di Azione Sociale.

Il percorso di “moderazione” è iniziato più tardi, quando nel 2008 è stata eletta all’interno del Popolo delle Libertà, la lista nata dalla fusione tra Forza Italia e An e sciolta poi nel 2013 dopo gli strappi di Fini. È in quel momento che Alessandra Mussolini sposa la causa del partito di Berlusconi e assume posizioni più centriste, soprattutto sui diritti civili e le questioni inerenti il mondo lgbt. Pur comunque non abbandonando la difesa della propria famiglia, come quando nel 2018 ha dichiarato di voler denunciare alla polizia postale frasi sui social ritenute offensive verso la memoria del nonno.

Cosa c’è dietro la svolta?

Sia Alessandra che Rachele, seppur con tempistiche e modalità diverse, hanno lasciato il campo più a destra per spostarsi al centro. A Roma, lungo le vie che dal Campidoglio conducono verso Piazza Colonna e le più importanti sedi del potere politico, è un susseguirsi di voci. C’è chi parla di gelosie di entrambe le Mussolini nei confronti dei quadri dirigenti di Fratelli d’Italia. Su Repubblica alcune ricostruzioni attribuiscono la scelta di Rachele Mussolini a una mancata candidatura alle europee.

Voci, per l’appunto, ai limiti di una fantapolitica che, come tale, è impossibile da ricostruire con una certa esattezza. Come quelle che vedono invece sia Alessandra che Rachele interessate a rifarsi un’immagine, a passare come moderate agli occhi dell’opinione pubblica per evitare di essere accostate all’epoca del nonno, specialmente in una fase dove le polemiche sul fascismo sono costantemente dietro l’angolo. Ma c’è anche chi, nei corridoi politici della capitale, non esclude che, in effetti, il gesto delle Mussolini altro non rappresenti che il culmine di un travagliato percorso politico, senza per forza vedere altri giochi alle spalle.

Forza Italia riferimento dei “progressisti” di destra?

Qualunque sia la motivazione della svolta al centro di Alessandra e Rachele Mussolini, il loro passaggio a Forza Italia rappresenta un fatto oggettivo. E, come ogni fatto oggettivo, presenta delle potenziali conseguenze. La prima è legata alle posizioni assunte dalle due rappresentanti della famiglia Mussolini: Alessandra alcuni anni fa, oltre al video citato a inizio articolo, si è espressa a favore del Ddl Zan, Rachele nelle scorse ore ha dichiarato di avere una linea favorevole allo Ius Scolae e all’estensione dei diritti civili.

In questa ottica dunque, il passaggio in Forza Italia delle Mussolini potrebbe aver aperto la strada a chi, pur provenendo da una cultura politica più orientata a destra, decide di sposare posizioni più moderate e di guardare con interesse all’apertura su temi considerati tabù al di fuori dei meandri centristi. Il partito fondato da Berlusconi, può così candidarsi a diventare riferimento per chi vuole lasciare la visione conservatrice senza lasciare il centrodestra.

Non è un caso se Tajani, attuale coordinatore nazionale, non ha avvertito come un peso quello di accogliere anche la sorellastra di Alessandra dentro la propria formazione. Anzi, potrebbe essere questo un ulteriore piccolo tassello nella costruzione di una nuova identità del partito e di una sfida, tutta interna, a Giorgia Meloni. Il tutto in una fase non così semplice per l’intero esecutivo.