Rachele Silvestri, Deputata FdI, è autrice di una lunga epistola pubblicata dal Corriere della Sera. Nella lettera, spiega come lei, trentaseienne mamma di un neonato di 3 mesi, si sia vista costretta a sottoporlo a un test del dna. Perché mai? Malelingue all’interno del partito sibillinavano insistentemente che il padre del frugoletto non fosse il compagno Paolo.
Ex Movimento 5 Stelle, Rachele Silvestri punta il dito contro insinuazioni che si sarebbero avvincendate nelle chat whatsapp dei colleghi. “Circa un mese fa, una persona amica mi racconta che gira la voce che il mio bambino non sarebbe figlio del mio compagno, ma di un politico molto influente di Fratelli d’Italia, a sua volta sposato”, spiega la Deputata, senza che nessuno glielo abbia realmente chiesto. Precisa anche come questo gossip insinuasse che proprio grazie a tale “tresca”, avrebbe ottenuto l’incarico che oggi ricopre. Indignata, Silvestri lancia una sedicente polemica e rassicura: il papà di suo figlio è davvero l’uomo con cui ha una relazione. Gaudio e giubilo nel regno! Ma anche, se non soprattutto, chissenefrega.
Rachele Silvestri: excusatio non petita, accusatio manifesta?
Rachele Silvestri ha deciso di ribellarsi alle voci, di cui nessuno aveva sentito parlare, che mettevano in dubbio la paternità del figlio appena nato. In attesa che il partito cambi nome da Fratelli a Comari d’Italia, inevitabile domandarsi come mai la Deputata abbia deciso di rendere pubblica questa panzana. Lei, nel frattempo, ne fa una questione in salsa femminista: “Riuscite soltanto a immaginare come mi sono sentita? Non bisogna essere una donna per capire lo schifo, la violenza, l’umiliazione.
Mi chiedo: ma in quanti modi il corpo di una donna può essere violato, calpestato, abusato? Quante volte il dono della procreazione può essere strumentalizzato e degradato? In nome di cosa è giustificabile la violenza su un bambino appena nato?”. Al netto dell’affronto personale, non riusciamo a comprendere come tale squallido fatterello possa assurgere all’interesse nazionale. Excusatio non petita, accusatio manifesta? Intanto, ora abbiamo moltissime informazioni di cui avremmo potuto benissimo rimanere all’oscuro. Chi era stato individuato come “vero” padre del pargolo, per esempio?
Rachele Silvestri: chi sarebbe il “padre” della tresca
Nella lettera al Corriere, Rachele Silvestri parla di “un politico molto influente di Fratelli d’Italia, a sua volta sposato” che sarebbero stati in molti a indicare come il vero padre di suo figlio. Sbagliandosi. Ma chi è costui? È bastato davvero poco per far uscire il nome dell’uomo che ora riempie le pagine delle principali testate nostrane. Le malelingue avevano indicato nientemeno che il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, sibillinando anche come, dall’alto della propria posizione, avrebbe spinto per piazzare la Deputata proprio nel facoltoso ruolo che oggi ricopre.
Lo ribadiamo: tutte storiacce, prive di fondamento, che ora conosciamo tutti come fossero la trama di una (loffia) puntata di Beautiful. Era davvero necessario renderle pubbliche? Ma c’è di più: dieci anni fa, la società di sondaggi YouTrend, mise su un “Osservatorio del gossip politico”, ancora attivo. Giusto a riprova che l’Italia sia, alla fin fine, una Repubblica fondata sul gossip becero. Nel frattempo, ci chiediamo: e al popolo?