Virginia Raggi, no grazie! È il messaggio che negli ambienti del Pd romano gira a voce sempre più alta, in modo che anche il neo segretario Enrico Letta possa chiaramente sentirlo. Sì, perché in molti, soprattutto in quella che viene chiamata “base”, hanno capito che in questa fase delicata di trattative per l’alleanza politica nazionale Pd-M5S ci saranno dei compromessi, dei rospi da ingoiare.
C’è rospo e rospo, però, e quello dell’attuale sindaco della Capitale è troppo grosso da ingoiare; soprattutto dopo che per cinque anni il Pd ha descritto l’operato della Raggi come il peggiore della storia del Campidoglio. Così avanti con il “tutti ma non Virginia”.
Tocca ora ai due leader trovare una soluzione ma le grandi città latitano: a Milano Beppe Sala, ormai diventato ambientalista e Verde convinto, gioca una partita tutta sua, e altre metropoli non ce ne sono. Come finirà? Ad oggi nessuno lo sa (mentre Gualtieri aspetta, e anche Zingaretti).