Martedì mattina a Roma si è consumata una scena degna di un film di Fantozzi. Per un attimo è sembrato di rivere la scena cult del varo della nave con la contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare.
Tutto parte dalla decisione dell’amministrazione capitolina di dedicare un pezzo di Lungotevere al compianto ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Targa Ciampi, per Raggi occasione mancata
Una ghiotta occasione per la Sindaca Raggi di riprendersi un po’ di visibilità anche in vista della prossima tornata elettorale.
Tutto pronto: Raggi seduta in pole position, stendardi, gagliardetti, bandiere, maschere e mascherine, targhe…Poi l’arrivo in pompa magna del presidente della Repubblica, dei presidenti di Camera e Senato e di tutti i possibili maggiorenti della capitale assieme ai parenti del ex Presidente. Tutti posizionati sulle apposite seggioline dorate con seduta rossa rigorosamente distanziate.
L’errore della targa di Ciampi
Poi si scopre che la targa in marmo è danneggiata, anzi no è sbagliata, invece che Azeglio han scritto Azelio. Magari han voluto risparmiare…visto che la Capitale è ormai vicina al default.
La nostra Capitale, probabilmente la città più bella del mondo merita di più. La figuraccia della targa – ultima di una lunga serie – è purtroppo la fotografia di una città abbandonata tra buche, ratti e rifiuti. Una città dove il tempo perso ogni anno negli ingorghi è di 254 ore, poche meno delle 272 ore della capitale colombiana Bogotà, in testa alla classifica.
Sono evidenti il malgoverno dei 5S e l’arroganza colpevole della sua sindaca: alle critiche non sa come rispondere e attacca, buttandola in politica, invece di farsi da parte e tornare finalmente nel dimenticatoio.