Perchè leggere questo articolo? Il rinnovamento della Rai voluto dal nuovo governo a trazione FdI si è scontrato con una lunga serie di incidenti di percorso. Il dg Rossi rischia ora di vedere pregiudicate le chance di diventare ad? Presto per dirlo. Ma sono diversi i dirigenti finiti sotto processo.
Nel calcio, recita un luogo comune, quando i risultati non arrivano è l’allenatore che paga. Ma questo non vuol dire che sotto processo non finiscano anche altri componenti della squadra. Inchiodati ai loro errori tecnici e a performance non all’altezza. Qualcosa di simile sembra stia accadendo in Rai in questi giorni.
Tutti gli incidenti di percorso della “nuova” Rai
Il cambio di proprietà – metafora per rimanere in ambito calcistico che non dovrebbe essere calzante, ma invece lo è sin troppo – si sta rivelando traumatico. L’arrivo di Giorgia Meloni alla guida del Governo ha coinciso con un tentativo di cambiare nel profondo l’identità del servizio pubblico televisivo. Per togliere dalla cabina di regia dirigenti di lungo corso più vicini al centrosinistra e sostituirli con figure più aderenti al nuovo clima. Al centro del progetto, Giampaolo Rossi. Vicinissimo a Fratelli d’Italia. Oggi direttore generale ma da tempo in predicato di divenire amministratore delegato della Rai. Sostiene Repubblica che i troppi scricchiolii nell’azienda starebbero facendo dubitare Giorgia Meloni.
Se anche Fiorello lascia viale Mazzini…
A cosa ci si riferisce? In primo luogo alla diaspora di conduttori e nomi di primo piano. Dopo Fabio Fazio, Amadeus, Bianca Berlinguer, Lucia Annunziata, il grande timore in viale Mazzini ora è quello di perdere anche Fiorello. Sarebbe il colpo di grazia, dopo un anno in cui, per la prima volta nella storia, Mediaset ha superato la Rai negli ascolti.
Dirigenti Rai, chi ha toppato. Corsico e la censura a Scurati
Se Rossi è la figura oggi inevitabilmente più esposta, a a Roma sanno bene nomi e cognomi di quei dirigenti che hanno compiuto errori da pennarello rosso. Qualche esempio? C’è il direttore degli approfondimenti Paolo Corsini, artefice del flop del talk di Nunzia De Girolamo e soprattutto del pasticcio della censura del monologo antifascista di Antonio Scurati in occasione del 25 Aprile. Finora, a proteggerlo c’è Arianna Meloni.
Petrecca che “buca” le elezioni francesi
C’è il direttore del Day Time Angelo Mellone. In Rai sin dai tempi di Gianfranco Fini. Ma che, riferisce Repubblica, in sede non lo si vede quasi mai. C’è Paolo Petrecca, direttore di Rainews. Responsabile della mancata copertura delle elezioni francesi perse dal Rassemblement National. Prima, aveva trasformato in applausi i fischi al ministro Sangiuliano in un servizio del telegiornale. Ora si ritrova sfiduciato dal suo stesso comitato di redazione per la scelta sciagurata di far aprire il Tg con il Festival di Pomezia, al quale partecipava la sua compagna, invece che con le elezioni francesi. Insomma, tanti errori gravi da tanti interpreti diversi. Squadra già da rifondare?