“Reddito di cittadinanza, pensioni, congedi parentali, cassa integrazione, pensioni e sussidi” sono i capitoli cruciali del rapporto annuale Inps, il più grande istituto previdenziale d’Europa, mai come quest’anno sottoposto a un surplus di lavoro. Il presidente Pasquale Tridico ha illustrato e commentato i dati della situazione socio-economica del paese nell’ultimo anno.
Rapporto annuale Inps, ampio ricorso alla cassa integrazione “Covid”
“Grazie al blocco dei licenziamenti, nel periodo febbraio 2020-marzo 2021, sono stati salvaguardati almeno 330mila posti, in prevalenza in imprese al di sotto dei 15 dipendenti”. Il titolare dell’istituto conferma il massiccio ricorso alla cassa integrazione: solo il 43% delle imprese non ne ha usufruito, il 18% lo ha utilizzato solo nel lockdown duro e puro della primavera 2020 e il 17% lo ha allungato a tutto lo scorso anno.
La pandemia ha ridotto mediamente gli stipendi
Diretta conseguenza è la riduzione degli stipendi, che passano da una retribuzione annua media di 24.140 euro nel 2019, si è passati 23.091 euro. Esistono anche fenomeni in controtendenza, come nel caso dei dipendenti di alcune aziende private. “La tendenza alla divaricazione dei salari è destinata da aumentare” secondo Tridico.
Rapporto annuale Inps, la critica a quota 100: “Ha favorito soprattutto uomini”
Alla fine di quest’anno terminerà Quota 100, la riforma che ha aperto la possibilità del pensionamento anticipato di cui Tridico evidenzia i punti critici: “È una misura che ha favorito essenzialmente uomini, con redditi medio-alti, collocati nel settore pubblico”. Anche perché, in base al rapporto, “rispetto all’annunciato turnover dei posti di lavoro, i dati non mostrano alcun impatto e stimolo a maggiori assunzioni”.
Congedo parentale, la sfida è allungarlo anche agli uomini
Il divario fra uomini e donne durante la pandemia si è visto anche nel ricorso a congedi parentali e buoni babysitter, richiesti al 79% dalle madri. Commentando l’entrata in vigore dell’assegno unico a luglio, Tridico ha sottolineato come sarebbe necessario rendere il congedo obbligatorio e allungarlo anche per gli uomini, “se si vuole camminare in direzione di una vera parità”.
Reddito di cittadinanza, l’allarme dell’Inps: “difficile coniugare reddito e occupazione” ma ha “ridotto le tensioni sociali”
Resta poi un corposo intervento sul Reddito di cittadinanza: “un potente strumento di sostegno alle fasce più bisognose, fondamentale in pandemia per aver contribuito a ridurre il rischio di tensioni sociali”. Ma avverte il presidente Inps: “è difficile immaginare che la maggior parte di coloro che lo percepiscono possa essere effettivamente occupata”. Su 3milioni e 700mila percettori, un terzo mostra segni di effettiva esclusione sociale.
In chiusura Pasquale Tridicio lascia spazio all’ottimismo: “contiamo che nel corso dell’anno, la sostenuta ripresa economica in atto riporti le entrate contributive dell’Inps ai livelli del 2019. Questo potrebbe consentirci di superare in un solo anno gli effetti finanziari negativi della pandemia”.
*di Stefano Marrone