L’assessore Marco Granelli lo aveva annunciato a fine aprile, rispondendo al consigliere comunale di opposizione Enrico Marcora. Per il numero uno di Mobilità e Lavori pubblici nella giunta di Beppe Sala “il progetto relativo ai Navigli è uno di quelli presentati al Ministero per la Mobilità sostenibile nelle richieste fatte al Pnrr”. Ma non è così, almeno per ora. Nella lista delle opere milanesi per il Recovery Plan i Navigli non ci sono. Come non c’è in cantiere il completamento – di cui si parla da anni a periodi alterni, fra polemiche e entusiasmi – del progetto per garantire navigabilità turistica fra Locarno-Milano-Venezia con una “idrovia” che troverebbe nella Darsena di Milano il suo “porto” turistico d’eccezione, per attrarre visitatori e attività produttive del terziario.
Recovery Plan Milano, l’elenco delle opere
Per ora Palazzo Marino ha inviato un elenco delle opere al Governo nazionale da finanziare con fondi a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e altre già deliberate dalla giunta con cofinaziamento dell’amministrazione. Interventi da concludersi entro il 2026. L’elenco aggiornato al 10 maggio 2021, consultato da True-News, punta le proprie fiches su trasporti e qualità dell’abitare.
Nel Recovery Plan per Milano M4 e altre opere nel settore trasporti
L’opera più costosa? Il prolungamento della linea metropolitana M4 da 340 milioni di euro ma cifre importanti vengono impiegate anche per l’ampliamento del Deposito Gallaratese (122 milioni), la Metrotranvia dell’inter-quartiere nord “Niguarda-Fulvio Testi-Adriano-Cascina Gobba” (62,6 milioni), fino ai 102 milioni di euro per la Tranvia 7 sulle tratte Niguarda-Durando e Bausan-Villapizzone o gli 86 milioni di euro per l’acquisto di 32 tram bidirezionali urbani per prolungamenti linee e sostituzione del vecchio parco rotabile. Proprio il trasporto pubblico, fra nuove linee e rinnovo del parco macchine, recita la parte del leone nelle maglie del Recovery Plan milanese.
Recovery Plan, Milano punta sulla qualità dell’abitare
Ma il piano attuale dei lavori pubblici – non definitivo anche perché si attende dal governo un segnale di dialogo marcato con gli enti locali e l’apertura di bandi per il reperimento delle risorse finanziarie – prevede anche interventi finanziariamente più ridotti ma significativi sui quartieri popolari e di edilizia pubblica. Nell’ambito degli avvisi su “Qualità dell’abitare” con scadenze chiuse fra marzo e aprile, sono stati presentati progetti da un totale di 15 milioni di euro, divisi in 3 voci di spesa, per la ristrutturazione dell’immobile di via Newton 15, con la realizzazione di nuovi servizi abitativi – come vengono oggi definiti dall’attuale legge regionale lombarda in via, anch’essa, di riforma. Ma anche Interventi di riqualificazione e razionalizzazione di unità immobiliari e delle parti comuni dentro gli edifici di edilizia residenziale pubblica a San Siro e altri finalizzati alla riqualificazione dei sedimi stradali per la pedonalità, la ciclabilità e gli spazi pubblici sempre nello storico quartiere meneghino. Altri 15 milioni complessivi atterreranno invece a Niguarda per ristrutturare in via Pianell 15 e per finanziarie identici interventi a quelli già previsti su San Siro.
Mentre invece un maxi capitolo da 135,4 milioni di euro, di cui 36 milioni già reperiti dall’amministrazione, è quello che riguarderà la riqualificazione edilizia in via Gaggioli, le sistemazioni superficiali della linea M4 nella tratte “Centro”, “Ovest” e “Passerella”. E ancora: il Masterplan “MUST” per la riqualificazione di Via Olona e della pista ciclabile Olona-Modestino-Solari; la pavimentazione trasporti da Piazza Zavattari a Piazza Stuparich; e infine il Giambellino-Lorenteggio con riqualificazione ambientale grazie al nuovo verde attrezzato in via Giambellino 129, la Nuova Biblioteca Lorenteggio,l’itinerario ciclabile tra Piazza Napoli e il Giambellino, la ricostruzione dell’edificio scolastico di via Strozzi ai margini del quartiere ebraico.