Perché potrebbe interessarti? Sono stati pubblicate altre documentazioni patrimoniali, tra cui quella della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che fino a poche ore fa non era consultabile. Al reddito da deputata si aggiungono altri 60mila euro da attività private: introiti più elevati rispetto a quelli dell’alleato e vice, Matteo Salvini. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha percepito oltre un milione di euro.
Non solo lo stipendio da deputata. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha guadagnato nel 2021 160mila euro, di cui 98mila euro relative all’indennità da eletta a Montecitorio, il resto è infatti alla voce altri redditi.
La Camera ha pubblicato la documentazione materiale della leader di Fratelli d’Italia, in riferimento allo scorso anno quando non era ancora a capo del governo. Il materiale, relativo alla fondatrice di FdI, non era consultabile fino a qualche ora fa. Andiamo nel dettaglio: Meloni non risulta titolare di proprietà; possiede solo un fabbricato a Roma, ma non detiene quote societarie né tantomeno è intestataria di veicoli.
Redditi dei parlamentari: quanto guadagna Matteo Salvini
Anche il suo vice a Palazzo Chigi, Matteo Salvini, aggiunge dei redditi esterni all’attività politica: ai 95mila euro percepiti da senatore dello scorso anno, si sommano altri 20mila per un totale di 115mila euro. Il leader della Lega, come Meloni, ha solo un fabbricato di proprietà. A differenza dell’alleata di governo, tuttavia, ha investito in alcune società, come A2A, Enel e Acea, tutte legate al mondo dell’energia.
Decisamente più ricco, invece, il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, che ha dichiarato 388mila euro, visto che prima di tornare a Montecitorio svolgeva un lavoro da docente e consulente. Tuttavia, non è titolare di alcun immobile, mentre ha delle quote della società parigina Publicis groups Sa.
Redditi dei parlamentari: Renzi e il reddito da conferenziere
Cifre che, come già emerso, non riescono a reggere il confronto con Matteo Renzi. Il numero uno di Italia Viva ha un reddito complessivo superiore ai 2 milioni e mezzo di euro, grazie al lavoro da conferenziere che tante volte ha scatenato un aspro dibattito pubblico. Difatti l’ex presidente del Consiglio figura come amministratore unico della Ma.Re consulting, società che riporta le sue iniziali sia del nome che del cognome. Il parco auto presenta, invece, una Land rover e una Mini Cooper, entrambe immatricolate nel 2018. Il suo alleato del terzo polo, Carlo Calenda, ha guadagnato in totale 65mila euro, percepiti da eurodeputato. Una vita morigerata, stando ai dati, visto che non ha alcuna proprietà intestata e come veicolo risulta titolare solo di uno scooter, un Liberty 125.
Il suo avversario politico, Giuseppe Conte, attuale presidente del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato una cifra ancora minore: 34mila euro con il possesso di una Jaguar del 1996, come già descritto da True-news.it, che riferiva anche degli 88mila euro dell’aspirante segretaria del Pd, Elly Schlein.
Fascina, Lotito e dei due presidenti
Tra le note più interessanti c’è poi Marta Fascina, deputata del Pd e compagna di Silvio Berlusconi (la cui documentazione non è stata resa ancora pubblica) che ha guadagnato 101mila euro, essendo parlamentare. Al suo attivo non ha beni, se non due auto un’Audi e una Smart. Un altro nome noto in Parlamento, il senatore di Forza Italia e presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha percepito oltre un milione di euro. Tra le varie partecipazioni societarie, figurano due realtà del mondo immobiliare, con sede a Roma, e la Bona Dea, che offre servizi di pulizia.
Tra i presidenti delle due Camere, invece, Ignazio La Russa è messo decisamente meglio in confronto a Lorenzo Fontana. Lo storico dirigente di Fratelli d’Italia ha dichiarato poco meno di 375mila, risultato molto attivo nel campo dell’immobiliare (è socio di tre realtà) e intestatario di varie proprietà. Lorenzo Fontana, invece, ha portato a casa 99mila euro, legati al mandato portato avanti. Insomma, c’è chi – come la presidente Meloni – non si accontenta di vivere di sola politica. Perché i circa 100mila euro all’anno non sono giudicati sufficienti.