Perché leggere questo articolo? Sarà un autunno caldo sul fronte elettorale. Le Regionali in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria sono un rebus di candidati e date.
Le Regionali agitano le acque mai del tutto tranquille della politica. La pausa di agosto sta finendo, è già tempo di scadenze e manovre per maggioranza e opposizione. Giorgia Meloni è tornata a Palazzo Chigi, con tanto di video. Commissari europei, Autonomia e Manovra la attendono sul tavolo del meeting con Salvini e Tajani, il prossimo 30 agosto. Il centrodestra, però, deve trovare la sintesi anche sulle candidature delle prossime regionali in Liguria, Umbria ed Emilia-Romagna. Lo stesso vale per l’opposizione, alla continua ricerca del Campo Largo. La situazione è ancora ben lontana dall’essere chiarita.
Regionali, si comincia dal caos in Liguria
Il caso Toti porterà la Liguria al voto anticipato. A due mesi dal voto non c’è ancora un candidato. Meloni però potrebbe mettere sul piatto il nome di Ilaria Cavo. L’ex assessore e giornalista, deputata di Noi Moderati sembra la candidata idonea a contendere la Regione al centrosinistra, he è favorito dalla vicenda che ha colpito il Presidente uscente, ma che potrebbe spaccarsi sul candidato da scegliere.
Per una volta, l’alleanza giallorosso sembrava avere il nome giusto per vincere. Andrea Orlando, un notabile dem, ex ministro e candidato alla guida del partito alle primarie. Peccato che l’investitura ufficiale per le Regionali all’ex guardasigilli non sia ancora arrivata. In assenza di un via libera, Orlando ha lanciato un ultimatum. Entro una settimana vuole l’investitura o minaccia di ritirarsi. All’orizzonte si stagliano possibili spaccature nel mai definitivamente sbocciato Campo Largo. La conferma sono le due candidature di area 5 stelle: l’ex deputato Nicola Morra e quella del senatore Luca Pirondini. I cinquestelle confermano il veto su Italia Viva, con Renzi che siede tra i banchi della maggioranza di centrodestra al comune di Genova.
La partita in Emilia, Umbria e Veneto
La situazione è meno confusionaria, ma comunque non pacificata in Emilia-Romagna. Anche qui, le dimissioni anticipate del Governatore Stefano Bonaccini – divenuto eurodeputato – hanno complicato il quadro delle Regionali. Il candidato delle opposizioni – che però governano da sempre la Regione – è il 39enne sindaco di Ravenna Michele De Pascale. A sfidarlo per il centrodestra potrebbe essere optare per una candidata civica: Elena Ugolini, insegnante e sottosegretaria all’Istruzione nel governo Monti.
Un po’ più chiara è la situazione in vista delle Regionali in Umbria. Il centrodestra candiderà la Governatrice uscente, Donatella Tesei della Lega. La coalizione di centrosinistra dovrebbe proporre la sindaca di Assisi Stefania Proietti, indipendente sostenuta da tutto il Campo Largo. All’orizzonte si staglia anche un’altra sfida complicata, quella per le Regionali in Veneto del 2025. Alla già difficile successione a Luca Zaia – a cui è stato negato un terzo mandato – si apre il caso Tosi. L’ex sindaco di Verona, fuoriuscito con polemica dalla Lega si è autocandidato nelle fila di Forza Italia. Candidatura inaccettabile per il Carroccio che ha espulso Tosi nel 2015.
Il rebus date delle Regionali
Mai come in questo autunno 2024 le Regionali sono un rebus. Oltre alle liste dei nomi, ancora ben lontane dall’essere compilate, c’è anche la questione date. Il termine anticipato della legislatura in Liguria ha complicato i calendari. Il voto anticipato della Liguria al 27 e 28 ottobre ha sparigliato le carte. Le regionali in Emilia-Romagna erano già state fissate per domenica 17 e lunedì 18 novembre. L’election day non è l’ipotesi più probabile, visto che il termine della legislatura in Umbria è previsto per la fine di novembre.