Perché leggere questo articolo? Renzi non attacca in pubblico Calenda, che ha fatto entrare in Azione i due ex grillini Castaldo e Onori. Dietro la tregua potrebbe esserci la volontà di rimettere insieme il Terzo Polo.
Tregua Renzi-Calenda sugli ex M5s in Azione
Botte da orbi e silenzi accorti. Azione e Italia Viva litigano su Elena Bonetti e Ettore Rosato, con tanto di insulti a vicenda tra renziani e calendiani. Ma i primi non colgono l’assist offerto da Carlo Calenda, che con una conferenza stampa in pompa magna ha annunciato l’ingresso in Azione di due eletti del Movimento Cinque Stelle: l’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo e la deputata Federica Onori. Soprattutto Castaldo, in passato, non ha lesinato gli attacchi frontali a Calenda. Ma Matteo Renzi e i suoi hanno scelto il silenzio, almeno in pubblico.
Un Terzo Polo diviso non serve a nessuno
I fedelissimi dell’ex rottamatore stigmatizzano in privato l’entrata in Azione dei due ex grillini, ma evitano prudentemente le accuse pubbliche. Si muovono gli uffici stampa, non mancano le dichiarazioni off the record, ma Italia Viva non dirama note per pungolare l’(ex) alleato. Il motivo, spiegano le gole profonde del partito a cui è stato chiesto di non prendere pubblicamente posizione, è presto spiegato: in vista delle elezioni europee un fronte centrista e liberal democratico diviso in due tronconi o più non giova a nessuno. Uno schema variabile rischia di non far vedere il quorum del 4% a nessuno dei tre partiti che animano il fronte che non si riconosce né nel centrodestra né in un’ipotetica alleanza tra Pd e Cinque Stelle.
Le pressioni di Macron a Renzi e Calenda
Ma c’è anche un quarto attore, europeo, che sta spingendo per la reunion dei liberal democratici italiani al voto per il rinnovo dell’Europarlamento di Bruxelles. Parliamo di Renew Europe, gruppo liberale e macroniano al Parlamento europeo. Schieramento di cui fanno parte sia Azione sia Italia Viva, i due contendenti litigiosi dell’ex Terzo Polo. “Renew spinge, ma è chiaro che converrebbe a tutti andare insieme”, dice a True-News.it un parlamentare renziano.
È proprio il gruppo di Emmanuel Macron a spingere per l’unità dei centristi liberali in Italia. Il progetto è chiaro e presenta poche alternative: una lista unitaria composta da Azione, Italia Viva e Più Europa. Un fronte in grado di superare con relativa scioltezza lo sbarramento del 4%. Le altre strade sono impervie. Ci sarebbe Italia Viva che potrebbe andare con il partito di Riccardo Magi e Emma Bonino, più altri cespugli centristi. Mentre Calenda, dall’altro lato, correrebbe in solitaria, al massimo alleato del movimento Sud Chiama Nord di Cateno De Luca.
Più Europa potrebbe federare Renzi e Calenda
Solo che più passa il tempo e più è evidente che entrambe le soluzioni andrebbero a frammentare l’elettorato. Con lo spettro di pochissimi o nessun seggio nel prossimo Parlamento Europeo. E per Macron sarebbe difficile accettare di avere una delegazione italiana troppo esigua o addirittura inesistente. Il soggetto pacificatore tra Renzi e Calenda potrebbe essere proprio Più Europa di Magi, Bonino e Della Vedova. L’appuntamento da segnare sul calendario è il 24 febbraio. Quando gli ex radicali si riuniranno a Roma per una convention “per gli Stati Uniti d’Europa”. Da quel palco potrebbe arrivare un appello all’unità delle forze liberaldemocratiche e riformiste. “È possibile che alla fine si possa convergere su una lista unitaria con Azione e Italia Viva”, spiegano da Più Europa.
Quale credibilità avrebbe un nuovo Terzo Polo?
Il problema è uno solo: quale credibilità avrebbe una nuova alleanza tra Renzi e Calenda dopo gli insulti e le accuse che i due si sono scambiati a vicenda negli ultimi mesi?