Perché leggere questo articolo? Le indiscrezioni di stampa sull’ipotesi di cinque donne capolista alle europee per il Pd, sta agitando le acque all’interno del partito guidato da Elly Schlein. In particolare, un seggio a Bruxelles fa gola a due governatori di peso: Michele Emiliano e Stefano Bonaccini.
Le voci sulle cinque donne capolista alle prossime europee e le indiscrezioni sul corteggiamento della giornalista Lucia Annunziata, che si è dimessa dalla Rai, da parte della segretaria del Pd Elly Schlein hanno messo in allarme alcuni maggiorenti dem, che puntano a un seggio a Bruxelles. In particolare, ad essere agitati, sono due pezzi da novanta del Nazareno sui territori. Due personaggi che sono degli avversari interni di Schlein, decisi a non perseguire la strada della guida della minoranza interna in cambio di una candidatura di prestigio alle elezioni europee del 2024.
Emiliano e Bonaccini contro Annunziata e capolista?
Si tratta di due presidenti di regione, entrambi al terzo mandato dopo la scadenza delle loro legislature in programma nel 2025. Stefano Bonaccini e Michele Emiliano puntano all’Europarlamento e perciò stanno trattando con Schlein per assicurarsi un posto al sole. In Puglia, al posto di Emiliano, ci sarebbe spazio per l’attuale sindaco di Bari Antonio De Caro. Mentre in Emilia Romagna, dove la leader del Pd è stata vicepresidente, la leader potrebbe piazzare una personalità più vicina alla sua sensibilità.
Per raggiungere questi obiettivi reciproci, Emiliano, Bonaccini e Schlein dovranno chiudere l’accordo per la corsa dei due governatori. Il presidente pugliese, forte del suo consenso, ha come scopo una candidatura da capolista nel collegio del Sud. Proprio per questo motivo, stando ai rumors di Palazzo, Emiliano avrebbe subito contattato Annunziata in cerca di una smentita della candidatura della giornalista nel Mezzogiorno.
Sognando le Europee
Una telefonata per trovare rassicurazioni, che – al momento – non sono arrivate. Eppure le dimissioni di Annunziata dalla Rai continuano a preoccupare il governatore della Puglia. I vertici dem, candidando Emiliano e Bonaccini, disinnescherebbero le potenzialità frondiste di due esponenti della minoranza interna al partito.
E infatti c’è anche il capitolo che riguarda il governatore dell’Emilia Romagna, ma soprattutto l’avversario favorito e sconfitto alle primarie del Pd da Schlein. Il leader naturale dell’agitato correntone “riformista” dei democratici. Bonaccini, però, fin dai giorni immediatamente successivi al risultato del congresso, non è sembrato troppo interessato alla “traversata nel deserto” della battaglia politica interna contro la sinistra del partito ora al comando. Anche in Emilia Romagna si voterà nel 2025 e Bonaccini difficilmente correrà per un terzo mandato.
“Bonaccini non vuole guidare i riformisti ma…”
L’obiettivo del rivale di Schlein non è la fronda, bensì è uno sbarco in pompa magna a Bruxelles e Strasburgo. Bonaccini, dunque, punta pure lui a essere uno dei cinque capolista all’appuntamento elettorale dell’anno prossimo. Per lui sarebbe pronto il collegio del Nord-Est, dove ricade la regione che amministra da ormai nove anni. Schlein non ha ancora sciolto le riserve sull’idea delle cinque capolista al femminile, la stessa mossa di Matteo Renzi alle europee del 2014, ed è sul campo più che mai l’ipotesi della corsa di Emiliano e Bonaccini. Indiscrezioni che stanno turbando i dirigenti che alle primarie per la segreteria dem hanno sostenuto il governatore. Riformisti, moderati, cattolici sono insofferenti e orfani di un leader, alla ricerca di un capocorrente. “Bonaccini non vuole guidare la minoranza interna ma è interessato solo a candidarsi alle europee”, sottolineano i suoi ex sostenitori in Parlamento.