Perchè leggere questo articolo? Jamil Sadegholvaad è il primo sindaco di Capoluogo di origine straniera. Una storia di multiculturalità e integrazione con Rimini nel cuore. Che apre al mondo la città romagnola, eletta capitale del turismo 2023.
“Sono quello col nome strano, ma sono riminese doc”. Così si presenta Jamil Sadegholvaad, sindaco di Rimini, le cui origini gli valgono un record. Nessun Comune capoluogo italiano infatti ha avuto un primo cittadino di origine straniera prima di lui. Eletto al primo turno col 51,32% dei voti nell’ottobre del 2021, Sadegholvaad rappresenta il simbolo di un domani diverso in Italia. Un futuro fatto di integrazione e multietnicità. Con lui, Rimini guarda al mondo e si allinea all’Europa, in cui i sindaci di origini straniera e di seconda generazione si stanno moltiplicando.
Sadegholvaad, una storia di immigrazione e integrazione con cuore riminese
Nato in Riviera romagnola nel 1972 dall’incontro tra uno studente iraniano in vacanza a Rimini e una ragazza di Coriano, un paesino da 10mila anime attaccato al capoluogo di provincia. La storia di Sadegholvaad è una trama di culture diverse e perfettamente integrate. In casa sua infatti origini, lingue e religioni si intrecciano: al padre persiano musulmano e alla mamma italiana cattolica, si è aggiunta la compagna brasiliana spiritista di Sadegholvaad. Lo sguardo del sindaco è aperto al mondo, ma il cuore è riminesissimo.
Rimini è casa sua fin dalla nascita. E per i cittadini infatti non era un volto nuovo al momento della sua candidatura elettorale. Fin da adolescente ha affiancato i genitori nella gestione dello storico e rinomato negozio di tappeti in via Dante. Dopo essersi laureato in Scienze Politiche a Bologna, è tornato a Rimini dove ha iniziato a fare attività politica, vestendo sempre la casacca del Partito democratico. Dal 2009 al 2011 Sadegholvaad è stato assessore provinciale. Mentre dal 2011 al 2016 è diventato assessore del Comune riminese guidato dal sindaco Gnassi, che gli ha affidato la delega alle attività economiche. E dal 2016 al 2021 si è aggiunta quella ai lavori pubblici. Nell’ottobre 2021 ha culminato il percorso, diventando il primo cittadino di seconda generazione della città.
Le principali battaglie del primo sindaco di seconda generazione
Di origini iraniane ma riminese doc, il candidato del centrosinistra ha vinto le comunali puntando su tre questioni: la digitalizzazione, la rigenerazione del patrimonio edilizio scolastico e la transizione ecologica. Proprio questo programma – insieme con le origini straniere – ha portato molti dei suoi sostenitori a paragonarlo al sindaco di Londra, il pakistano Sadiq Khan, le cui politiche verdi hanno trasformato Londra nella prima “Città parco nazionale” al mondo. Allo stesso modo, Rimini con Sadegholvaad ha messo in atto un ambizioso piano strategico di rigenerazione urbana volto a combattere i mutamenti climatici.
Un progetto di riqualificazione che riguarda anche gli edifici scolastici. Per il primo cittadino riminese infatti scuola e formazione sono tematiche fondamentali strettamente connesse al tema dell’integrazione. Ritiene necessario integrare i giovani di seconda generazione nati in Italia anche attraverso la cittadinanza. Senza però concederla in maniera indiscriminata a chi nasce sul territorio. Ci deve essere una condivisione di valori, di principi, di ideali. Come ha fatto suo padre, che pur essendo musulmano l’ha mandato in un asilo gestito da suore, per integrarsi e comprendere al meglio i valori del Paese.
Rimini, capitale del turismo aperta al mondo (ma anche ai ladri)
L’elezione di Sadegholvaad è stato un segnale di apertura al mondo per Rimini, resa ancora più grande dall’elezione a capitale del turismo 2023. Un orgoglio per il primo cittadino che ricorda come la città sia attrattiva fin dagli anni Sessanta, quadro il padre vi si recò in una vacanza non solo dilettevole. Ha conosciuto la futura moglie sui banchi dei corsi turistici per diventare hostess. Anche per questo Sadegholvaad non ha resistito a ribattere al ministro della Sanità tedesco Karl Lauterbach, che in un tweet del 13 luglio scorso ha decretato la fine del turismo nel Sud Europa e in Italia. Attraverso una lettera aperta, il sindaco di Rimini ha invitato Lauterbach nella città romagnola. E poi ha aggiunto: “Sono milioni i cittadini tedeschi che considerano la Romagna la loro seconda patria. Così come l’Italia intera, eletta da sempre sogno e desiderio di tutto ciò che oltrepassa la routine quotidiana. La posso rassicurare, il nostro turismo, così come quello di tutto il sud dell’Europa, non scomparirà a causa dei cambiamenti climatici”. Così Jamil Sadegholvaad difende a spada tratta la sua Rimini ospitale e capitale turistica. Città dai vari primati dunque. Che oltre ad avere il primo sindaco di origine straniera, è però anche ai primissimi posti per furti e denunce in Italia.