Corsi e ricorsi storici. Dalla gita in barca nel Golfo di Napoli al Centro affollatissimo di questi giorni. Il deputato ligure di Coraggio Italia Marco Rizzone e l’ex amico Luigi Di Maio rischiano di trovarsi di nuovo l’uno accanto all’altro. Sono passati poco meno di quattro anni da quell’agosto del 2018, quando Rizzone e Di Maio, allora entrambi grillini, si concessero una breve vacanza a Capri per staccare dalla politica. Con loro anche altri due deputati, Sergio Battelli e Simone Valenti, entrambi passati ora nel gruppo Insieme per il Futuro nato dalla scissione dimaiana all’interno dei Cinque Stelle.
Marco Rizzone e Luigi Di Maio di nuovo insieme?
E adesso Rizzone, come il suo leader Luigi Brugnaro, apre al dialogo con l’ex compagno di gite in barca. Ma con qualche riserva. “Io Di Maio lo conosco, non è uno che fa le cose a caso – dice Rizzone a true-news.it. Noi dialoghiamo con tutti e un dialogo può esserci anche con lui. Però aspettiamo, Di Maio è lo stesso del Reddito di Cittadinanza. Anche se ieri Manlio Di Stefano a Porta a Porta è arrivato a dire che il Reddito di cittadinanza non ha funzionato. Va bene ammettere i propri errori, ma non si può nemmeno cambiare idea da un giorno all’altro”.
Rizzone è stato espulso dal M5s ad agosto del 2020, “colpevole” di aver richiesto e ottenuto il bonus da 600 euro destinato ai lavoratori autonomi per fronteggiare le difficoltà economiche della pandemia da Covid-19. Il parlamentare, sulla falsariga di Brugnaro, non esclude un confronto aperto con il nuovo movimento di Di Maio, ma smentisce le voci su uno scioglimento di Coraggio Italia. “Noi andiamo avanti con Brugnaro e Di Maio non può mettere il cappello su un partito come Coraggio Italia. Noi non confluiremo in nessun contenitore di centro, poi è ovvio che c’è la disponibilità a dialogare e a lavorare su cose concrete, il progetto di Di Maio mi sembra molto ampio, la parte buona del suo discorso è quella in cui dice che bisogna lavorare su cose concrete e non sul populismo, ecco vediamo ora cosa farà nel concreto”.
La genesi della scissione
Da conoscitore del Movimento Cinque Stelle e da ex amico del titolare della Farnesina, Rizzone ricostruisce la nascita della scissione propiziata da Di Maio. “Questa decisione di separarsi dal M5s per quanto mi riguarda non è una novità, si sapeva, se durante le elezioni del Presidente della Repubblica fai delle dichiarazioni di grande impatto, con tutti i tuoi fedelissimi dietro, capisci che la cosa parte da lì”, spiega il deputato di Coraggio Italia ed ex pentastellato.
Che commenta: “Se Conte ha sottovalutato questo tipo di dinamica, ora ne paga le conseguenze. È ovvio che Di Maio non poteva parlare con 62 persone e convincerle in un giorno, detto ciò è bene avere i numeri e i voti in Parlamento, ma è vero anche che devi avere i voti fuori. Brugnaro ha dimostrato di essere un uomo del fare e di avere il consenso. Vediamo se quella di Di Maio sarà solo un’operazione di Palazzo o qualcosa in più, noi comunque dialoghiamo con tutti”.
Dissidi tra Coraggio e Vinciamo Italia
Infine spazio alla maretta all’interno del gruppo di Coraggio Italia, che ha subito una scissione ad opera dell’ex capogruppo alla Camera Marco Marin, che con 7 deputati ha creato la componente Vinciamo Italia, frutto dei dissidi tra Giovanni Toti e Brugnaro. “Con Toti ci eravamo allontanati già prima, quando ha deciso di non sciogliere Cambiamo. Ora Marin ha fatto un gesto abbastanza imbarazzante, il fatto che abbia deciso di creare una componente vicina a Toti, dopo essere stato nominato vicepresidente di Coraggio Italia e capogruppo alla Camera è emblematico”, conclude Rizzone.