di Francesco Floris
Il chiarimento Calenda-Mastella in diretta televisiva non c’è stato. Con il sindaco di Benevento, ospite di Lucia Annunziata, che accusato dal leader di Azione di avergli promesso l’appoggio del Pd a Roma in cambio di azioni di “responsabilità” verso il governo in carica, se ne va prima che possa consumarsi il confronto fra i due. Chissà com’è andata. Nel frattempo le manovre del Partito democratico per trovare un nome da candidare come sindaco di Roma non si fermano. Così dopo il “niet” di Zingaretti proprio a Calenda e con l’ex Ministro dello Sviluppo che sembra intenzionato a proseguire da solo, le ipotesi che hanno riempito le cronache per tutto l’autunno-inverno, fra cui quella di David Sassoli, ora ecco un altro test per nel pd capitolino. Tra i nomi che stanno circolando quelli di due donne: Marianna Madia e Beatrice Lorenzin. L’ex Ministro della Pubblica amministrazione nei governi Renzi e Gentiloni e l’ex Ministro della Sanità. Potrebbe essere una di loro a sfidare il centrodestra – in alto mare per le amministrative, a Roma come altrove – e la sindaca uscente Virginia Raggi? I ben informati sulla partita del Campidoglio assicurano che per ora si tratta solo di vedere “l’effetto che fanno sull’elettorato”. Anche perché quella che doveva essere una campagna elettorale lampo, da velocista più che maratoneta, rischia di trasformarsi in una lunga attesa. Con la pandemia che obbliga a far slittare le comunali a data da destinarsi e i partiti che rimandano decisioni ed estraggono nomi dal cilindro “per vedere l’effetto che fa”.