Perché potrebbe interessarti? La polemica sul ministro della Giustiza Nordio ha fatto già prefigurare l’ipotesi di sostituzioni nella squadra di governo. Nessuno usa espressamente la parola, ma il rimpasto è già un’opzione di cui si mormora nella maggioranza. Con vari nomi già indicati come possibili silurati e descritti come semplici aggiustamenti in corsa.
Rimpasto. Nessuno ha il coraggio di usare la parola perchè tra le pieghe dei malumori di partiti e parlamentari di maggioranza, inizia a prendere forma una convinzione. Nelle prossime settimane, al massimo mesi, bisognerà provvedere a “un aggiustamento nella squadra”. Che sostanzialmente significa un cambiamento dei ministri. La colomba sarà mangiata da tutti, insomma. Chissà però se al mare andranno tutti tranquilli con la divisa ministeriale. Per il panettone… in pochi scommetterebbero.
Rimpasto: il caso Nordio
A innescare il ragionamento è stata la vicenda che ha riguarda il Guardasigilli, Carlo Nordio, in merito alle parole sulle intercettazioni. Un intervento che prefigura una possibile stretta, non proprio gradita a settori di Fratelli d’Italia ma anche della Lega. In un’intervista a La Stampa, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, ha bonariamente illustrato lo scivolone dell’ex pm, ora insediato al dicastero di Largo Arenula. “S’è reso conto che le stesse identiche giustissime parole pronunciate dal Nordio giurista in un convegno sono accolte in maniera diversa se le dice il Nordio ministro in conferenza stampa. Fatalmente c’è una attenzione diversa”. Il fedelissimo di Giorgia Meloni ha sostenuto la posizione della presidente del Consiglio, che per forza di cose ha dovuto difendere il ministro.
Rimpasto: cambi nel governo? Chissà…
La bufera è arrivata troppo presto e non si poteva pensare a un avvicendamento prima di compiere i tre mesi dal giuramento al Quirinale. Solo che chi conosce gli anfratti della politica ha già fiutato l’aria di un esecutivo che “probabilmente andrà avanti a lungo, ma con una composizione diversa da quella attuale”, è una riflessione consegnata a True-news.it. Evocare il rimpasto senza nominarlo.
Il motivo? “Nordio ha dimostrato l’ingenuità del tecnico prestato alla politica e da ora in poi sarà sotto osservazione”, spiega una fonte della maggioranza. Una crepa nella selezione dei ministri. Si profila dunque una sostituzione? “Non un siluramento, ma chissà magari quando si aprirà qualche posizione ideale per l’attuale ministro potrebbe essere promosso…”
Scetticismo su Pichetto
Analisi futuribili, che indicano il sentiment all’interno centrodestra. Del resto all’interno di Forza Italia c’è chi non appare soddisfattissimo dei ministri indicati, tra cui il titolare dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “La gestione della vicenda dei carburanti non è stata proprio brillante”, ammette un esponente del suo stesso partito, secondo cui bisognava assumere un profilo diverso. E invece Pichetto Fratin è sembrato più vicino a Meloni che al leader degli azzurri, Silvio Berlusconi. La cosa, a quanto pare, non ha fatto felicissimo l’ex premier. Come ogni processo politico, eventuale rimpasto compreso, nel momento in cui si comincia è difficile prevedere la conclusione. Un fattore che frena un po’ tutti dalla tentazione di rimescolare subito le carte.
Un altro nome che rimbalza tra i meno soddisfacenti, per vari esponenti della stessa maggioranza, è quello di Giuseppe Valditara della Lega, voluto tuttavia da Matteo Salvini. Più che previsioni nette si tracciano degli identikit di chi è meno saldo nella posizione e alla prima possibilità potrebbe cedere il posto. Anche se alla domanda sul possibile rimpasto, c’è chi la prende alla larga: “No, nessun rimpasto all’orizzonte”. Poi “è anche fisiologico qualche cambio, no?”. L’indicazione di una prospettiva di cambiamento.