Perché leggere questo articolo? Putin vince le elezioni “farsa” in Russia. Per la prima volta dalla sua morte, il presidente ha citato il suo principale oppositore politico, Navalny, affermando che era d’accordo con uno scambio di prigionieri. Nel frattempo, c’è stata una protesta “pacifica ma simbolica” proprio in nome di Navalny.
Come ampiamente previsto, Putin ha vinto le elezioni presidenziali russe. Dopo essere riuscito a candidarsi nuovamente grazie all’azzeramento dei suoi mandati, il presidente è riuscito in un’impresa che lo porterà a governare il suo Paese almeno fino al 2030. Questo lo renderà il leader più longevo della storia russa, superando Iosif Stalin.
Plebiscito Putin, la riconferma periodica della sua popolarità
Vladimir Putin è stato rieletto con un grandioso successo elettorale. Oltre l’88% di coloro che hanno votato, hanno deciso di dare la propria fiducia a Putin. Con questo risultato, consolida la sua già salda posizione di potere. Questa vittoria, a suo dire, dimostra che Mosca aveva avuto ragione a opporsi all’Occidente e inviare le sue truppe in Ucraina.
I suoi “avversari”, Nikolaj Charitonov, Vladislav Davankov e Leonid Slutsky si sono fermati intorno al 4% ciascuno. La presenza di questi tre finti sfidanti è servita in realtà soltanto a dimostrare come non può esistere spazio per l’opposizione. Queste elezioni sono soltanto una riconferma periodica della popolarità del leader. Popolarità sempre in crescita. Putin non era mai riuscito ad ottenere un risultato così ampio. Nel 2018 si era “fermato” al 76%.
“Nessuno riuscirà a reprimerci”
“Abbiamo molti compiti davanti a noi. Non importa chi vuole intimidirci, reprimerci. Nessuno è mai riuscito nella storia, non ci sono riusciti adesso e non ci riusciranno mai in futuro”. Queste le prime dichiarazioni di Vladimir Putin a seguito dei risultati rassicuranti delle urne. Il leader si mostra sempre molto sorridente. Sul fronte con l’Ucraina la situazione pare sotto il suo controllo e l’economia cresce del 3,6%, anche a seguito della riconversione bellica dell’intero comparto industriale.
Il “tempo degli eroi” per le nuove generazioni
Uno dei progetti di punta del presidente Putin riguarda il cosiddetto “Tempo degli eroi”. “La nuova ideologia che serve alla Patria è quella di una Russia con prole numerosa, alla quale potremo un giorno tramandare le nostre tradizioni”. Da queste dichiarazioni è nato il piano “Giovani della Russia”, un progetto dedicato alle nuove generazioni che creerà un saldo legame con la Russia. Un posto speciale di questa operazione sarà affidata ai veterani del conflitto con l’Ucraina, ai quali verranno date posizioni guida non solo nella pubblica amministrazione, ma anche nelle compagnie statali e nell’imprenditoria.
Putin: “Morte Navalny è un evento triste ma così è la vita”
Per la prima volta dalla sua morte, Putin ha nominato il nome di Alexei Navalny in un discorso pubblico. “Navalny è morto ed è un evento triste. Qualche giorno prima che il signor Navalny morisse, mi hanno detto che c’era un’idea per scambiare il signor Navalny con alcune persone in carcere in paesi occidentali. Io ho subito risposto che ero d’accordo”. Queste le dichiarazioni di Putin riguardo il suo principale oppositore, morto in condizioni misteriose in carcere. “Avevo posto una sola condizione: lo avremmo scambiato e lui non sarebbe tornato. Purtroppo, è successo quel che è successo. È avvenuta questa morte, così è la vita”, ha dichiarato.
Mezzogiorno contro Putin, la protesta “pacifica ma simbolica”
Ma in un’elezione “farsa” come quella appena svolta, ci sono stati segnali di proteste proprio in nome di Navalny. Migliaia di persone infatti si sono presentate domenica ai seggi elettorali in Russia e nelle capitali di tutto il mondo per prendere parte a quella che l’opposizione anti-Cremlino ha definito “una protesta pacifica ma simbolica“.
Questa azione è stata chiamata “Mezzogiorno contro Putin” e fu indetta proprio dal principale oppositore del presidente Putin. I russi che si oppongono al leader del Cremlino si sono recati nei seggi elettorale locali proprio a mezzogiorno per rovinare la loro scheda elettorale o per votare per uno dei tre candidati contro Putin in segno di protesta. Lunghe code nei seggi elettorali di tutto il mondo a mezzogiorno. Tra di loro era presente anche la vedova di Navalny, Yulia che ha dichiarato di aver scritto il nome di suo marito sulla scheda elettorale.