Il sindaco di Milano Giuseppe Sala continua a non sciogliere le riserve sulla possibilita’ di correre per un secondo mandato e stavolta spiega di avere anche dei dubbi sulla data delle prossime elezioni a causa dell’emergenza sanitaria. In collegamento con Dataroom di Milena Gabanelli, ricorda “che le elezioni regionali sono slittate di sei mesi”. “Noi, fino alla primavera saremo in questa situazione. Siamo sicuri che andremo a votare a maggio? Io ho dei dubbi – ammette -, non sapendo niente, perche’ nessuno sa niente”. “Per tutti questi motivi iniziare la corsa adesso e’ sbagliato dal mio punto di vista” ha ribadito. “Alla gente – continua Sala – interessa quello che faccio per loro giorno per giorno. Tutto il resto non gli interessa. A me hanno iniziato a chiedere gia’ prima delle vacanze (se mi sarei ricandidato, ndr.), ma oggi bisogna stare sul pezzo, questi sono dialoghi che interessano i giornali non la gente”.
Lockdown a Milano, Sala: “Ora no, abbiamo 10 giorni per decidere”
“Non sono d’accordo adesso” su un lockdown a Milano. Cosi’ Sala ha commentato le parole di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, che ha detto che sarebbe “necessario” un lockdown a Milano e Napoli. Sala era in diretta con la giornalista Milena Gabanelli a Dataroom del Corriere della Sera. “Non mi hanno consultato, non credo che sia così e lo dico nel rispetto di Ricciardi – ha aggiunto -, ho appena ricevuto un sms di un virologo di cui mi fido molto che dice che ieri c’erano circa 80 pazienti intubati a Milano e 200 in Lombardia. Anche nella peggiore delle ipotesi avremmo 10-15 giorni per decidere un eventuale lockdown. La media intensità di cura è il punto che intasa gli ospedali, che hanno il tema di una massa enorme di ricoveri. Non credo sia irrisolvibile e che ci debba portare a un lockdown generale adesso”. Alla giornalista che gli ha chiesto se potrà esserci una chiusura totale tra 15 giorni il sindaco Sala ha risposto che “non ho elementi per dirlo”.
“Dieci miliardi di danni per Milano? Stima realistica”
Dieci miliardi di danni? “A occhio si, credo che sia una prima stima realistica”. Così Sala, rispondendo a chi gli chiedeva se una stima di dieci miliardi di euro potesse essere una stima attendibile dei danni che Milano ha subito con la pandemia tra febbraio 2020 e, in proiezione, febbraio 2021.
Sala: “Contrario a didattica totalmente a distanza”
Sulla didattica a distanza per le scuole superiori al 100% “non ero e non sono d’accordo”. Tuttavia “se Fontana lo ha deciso, lo rispetto istituzionalmente, anche se non sono d’accordo”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in collegamento con Dataroom di Milena Gabanelli sulla scelta della Regione Lombardia di portare la didattica a distanza al 100% alle superiori a causa dell’innalzamento dei contagi. Una decisione che aveva provocato l’opposizione dei sindaci, che pure avevano condiviso la bozza dell’ordinanza in cui era prevista questa misura. “Abbiamo avuto 40 minuti per leggerla e la Regione due giorni, magari l’avremo letta di fretta ma tra la bozza e l’ordinanza e’ cambiato il testo. Io sono per una didattica alternata” ha concluso.
“Non sono contrario allo smartworking ma va cambiato lo statuto dei lavoratori”
Sala e’ tornato sulla polemica innescata a giugno dalle sue parole sullo smart working. “La politica e’ interpretazione della realta’ e del momento. Quando ho fatto il richiamo sullo smart working vedevo una finestra aperta, ma io non sono concettualmente contrario allo smart working, ma che lo sia veramente. Oggi non e’ cosi’. Credo anche che vada cambiato radicalmente lo statuto dei lavoratori”, ha ribadito Sala, lanciando un monito: “Se non stiamo attenti, andiamo verso un cottimo digitale che e’ pericolosissimo. Ci sono tutta una serie di attivita’ che fatte da Milano o da Tirana non cambia nulla. Stiamo attenti”.