Perché leggere questo articolo? Dalla due giorni del Pd milanese sulla Salute, arriva la proposta di Elly Schlein. Al di là della retorica e dei facili entusiasmi, è fattibile alzare la spesa per la Sanità dall’attuale 6,6 al 7,5 per cento del Pil? Spoiler: bello ma quasi impossibile. Servono miliardi che, anche volendo, non possiamo spendere.
“Destinare il 7,5 per cento del pil alla spesa per la sanità”. Parole e musica di Elly Schlein. La segretaria dem è alla due giorni che il Partito democratico milanese ha organizzato a tema Salute. Una proposta di per sé encomiabile, a margine di un’iniziativa lodevole – a cui hanno preso parte, tra i vari, Massimo Galli, Antonella Viola, Cecilia Strada, Nino Cartabellotta, gran parte dello stato maggiore Pd lombardo e il sindaco di Milano Sala, oltre agli ex ministri della Salute Bindi, Lorenzin e Speranza. Concluderà i lavori sabato pomeriggio all’auditorium Testori di Palazzo Lombardia la segretaria nazionale Elly Schlein. Che ha lanciato la proposta di alzare le spese sulla Sanità al 7,5 per cento del Pil. Ma è fattibile?
Le cifre sulla Sanità in Italia
Partiamo dalle ultime cifre decise per il finanziamento al Servizio sanitario nazionale. La legge di Bilancio per il 2024 ha stanziato per questa voce di spesa 3 miliardi di euro in più per quest’anno, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi per il 2026. L’Ufficio parlamentare di Bilancio, un organismo indipendente che vigila sui conti pubblici italiani, ha calcolato che il finanziamento complessivo per la sanità, considerando anche gli stanziamenti precedenti, arriverà a 134 miliardi di euro nel 2024, a 135,4 miliardi nel 2025 e 135,7 miliardi nel 2026.
È vero che in valore assoluto questi numeri sono i più alti mai raggiunti. Ma la cifra assoluta del finanziamento al Servizio sanitario nazionale è in crescita costante da vent’anni, con rare eccezioni. E in alcuni anni ci sono stati aumenti anche più alti di quelli introdotti dal governo Meloni. Questi numeri sono espressi in termini nominali, non reali, quindi non tengono conto dell’inflazione. Se si considera l’aumento medio dei prezzi, cresciuti molto negli ultimi due anni, gli incrementi decisi dal governo Meloni – seppur consistenti – sono meno ingenti rispetto ad alcuni aumenti approvati in passato.
Quello che Schlein dice (e non dice) sulla Salute
Durante la discussione alla Camera della Manovra, Schlein ha replicato a Meloni proprio dicendo che il valore della spesa sanitaria sta calando in rapporto al Pil. È vero. Nel 2022 la spesa sanitaria aveva raggiunto un valore pari al 6,7 per cento del Pil, percentuale scesa al 6,6 per cento nel 2023, al 6,4 per cento nel 2024 e 2025 e al 6,3 per cento nel 2026. In questo campo comunque il Partito Democratico non ha meriti straordinari da rivendicare.
Anche nel 2021 il governo Draghi, supportato dal PD e con Roberto Speranza ministro della Salute, aveva previsto un calo della spesa sanitaria in rapporto al Pil negli anni successivi. All’epoca Speranza era il segretario di Articolo 1, ma a giugno 2023 questo partito si è sciolto ed è confluito proprio nel PD di Schlein. Nel 2020 e nel 2021, a causa della pandemia di Covid-19, la spesa sanitaria è cresciuta parecchio in valori assoluti e in rapporto al Pil ha superato il 7 per cento. In quei due anni, però, il Pil aveva sofferto la crisi economica: calando il valore del denominatore, ossia quello del Pil, è aumentato automaticamente il rapporto. Basti pensare che nel 2020 il Pil italiano è calato quasi del 9 per cento rispetto al 2019.
Cosa significa spendere il 7,5% in Sanità
Ma cosa significa nel concreto spendere il 7,5% del Prodotto interno lordo sulla Sanità? Una bella iniziativa, difficilmente realizzabile. Per trasformare l’attuale spesa – 6,6 per cento, 134 miliardi – nel 7,5% occorre un extragettito di 18 miliardi. Mantenendo il Pil invariato – e c’è il rischio che, con l’attuale congiuntura economica globale in chiaroscuro, la previsione sia ottimista – servirebbe una spesa da oltre 152 miliardi di euro per arrivare al fatidico 7,5 per cento. Per avere un confronto, nell’attuale Legge di Bilancio il governo è riuscito a stanziare 3 miliardi aggiuntivi per la Sanità. Dopo una serie di correttivi lacrime e sangue, oltre a estenuanti discussioni. Ora, per accontentare la (legittima) richiesta di Schlein ne servirebbero sei volte tanti.