Perché l’articolo potrebbe interessarti? Truzzu potrebbe vincere in Sardegna, ma al prezzo di un profondo malcontento all’interno del centrodestra. Il politologo Castellani a TrueNews: “Le liste della coalizione hanno ottenuto molti più voti del candidato, segno che la sua candidatura è nata male e non è stata apprezzata”.
Il lunedì elettorale sardo è iniziato all’insegna dell’incertezza. Per gran parte della mattinata non sono pervenuti risultati ufficiali, solo indiscrezioni. Molte di queste hanno mandato in fibrillazione il centrodestra: chi infatti ha avuto modo di controllare di persona le schede, si è accorto di un leggero vantaggio di Alessandra Todde, la candidata comune di Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico.
Poi nel primo pomeriggio lo spoglio delle schede ha subito una prima accelerazione. E lì i dati hanno confortato Paolo Truzzu, candidato meloniano del centrodestra passato in vantaggio. Ma di pochi punti percentuali, con la coalizione di governo non sicura e, molto probabilmente, non contenta del risultato.
Le perplessità sulla candidatura di Truzzu
Con meno del 50% delle sezioni scrutinate, i dati sembrano comunque orientati verso una vittoria dell’attuale sindaco di Cagliari, scelto in corsa da Giorgia Meloni per sostituire il governatore uscente Christian Solinas. Ma si tratta di un vittoria che sta facendo già discutere: “Mi sembra che in Sardegna la situazione non sia molto positiva – ha commentato su La7 il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri – C’era un presidente che abbiamo ritenuto di non ricandidare ma la sostituzione non ha ribaltato il giudizio non positivo sulla giunta. Truzzu, sindaco di Cagliari, nella classifica dei sindaci del Sole 24 ore non slittava ai primi posti. Penso che bisognerà riflettere”.
Parole piuttosto importanti e che lasciando intendere come, a prescindere dal risultato finale in Sardegna, nella coalizione di governo si apriranno non poche discussioni. Del resto, la scelta di Truzzu è figlia quasi esclusivamente della volontà del presidente del consiglio di scalzare Solinas, espressione del Partito Sardo d’Azione e quindi della Lega.
“Oggettivamente, quella di Truzzu è una candidatura nata male – ha dichiarato su TrueNews il politologo Lorenzo Castellani – è arrivata in sostituzione di un presidente uscente che poi è risultato anche indagato dalla magistratura in un’inchiesta nata alcuni mesi prima, tutto questo senza dubbio non ha giovato al centrodestra e al sostegno a favore di Truzzu”.
Il voto di lista e il voto a Cagliari, cosa non torna nel centrodestra
Sono due i dati che al momento vengono passati in rassegna all’interno della maggioranza. Il primo riguarda il voto per l’assemblea regionale: “Si può notare – ha specificato Castellani – che le liste del centrodestra assieme hanno ottenuto molti più voti del loro candidato alla presidenza”. Al momento infatti, se Truzzu viaggia intorno al 47%, la coalizione ha sforato il 50%. Segno di come non pochi elettori del centrodestra non hanno appoggiato l’attuale primo cittadino di Cagliari.
E nello stesso capoluogo, il risultato del candidato meloniano è di molto sotto le attese. Alessandra Todde infatti, al momento sta raccogliendo il 53% dei consensi nel comune amministrato da Truzzu, con quest’ultimo molto distante fermo al 35.4%. Una situazione che forse farà togliere più di qualche sassolino dalla scarpa al Partito Sardo d’Azione: “Per carità non voglio aprire questioni – è il commento su TrueNews di un collaboratore di Solinas – però se un candidato perde nella sua città, qualche domanda me la farei”.
Il voto di Cagliari sembra imporre anche una discussione di rango nazionale sulla spaccatura dell’elettorato: “In Sardegna – è il commento di Castellani – è accaduto quanto già osservato a livello nazionale: nelle grandi città e nelle città universitarie, la sinistra vince. Il centrodestra sembra invece recuperare in provincia e nei comuni medio piccoli. Accade ad esempio anche in Veneto, dove a Padova, città più universitaria di una regione da anni a destra, vince costantemente il centrosinistra”.
Cosa può accadere adesso nel centrodestra
Ma al di là delle dinamiche elettorali tra i vari comuni, la vittoria in Sardegna sta lasciando una scia di dubbi e incertezze. In molti chiederanno di rivedere le modalità di scelta dei candidati ed evitare di rischiare di perdere in regioni e territori dove si è maggioranza: “Anche perché – ha dichiarato ancora Castellani – il nodo è proprio questo: il centrodestra è maggioranza e vince anche lì dove sembra essersi impegnato a perdere, come in Sardegna”.
Per il politologo a uscire ulteriormente rafforzata è ancora una volta Giorgia Meloni: “Vero, il suo candidato non ha riscosso molto successo – afferma Castellani – ma la sua lista è di gran lunga la più votata della coalizione e alla fine ha portato comunque a casa la regione”. Lo sconfitto invece è Matteo Salvini: “Sulla Sardegna ha ceduto e ha perso – ha proseguito l’accademico – e non poteva fare altro: oramai la Lega non ha la presa sul territorio che aveva anni fa”.