Perché questo articolo potrebbe interessarti? Il voto per le regionali in Sardegna sarebbe ancora in bilico e potrebbe non avere solo ripercussioni locali: a spiegarlo a True News è stato il sondaggista Roberto Weber, il quale ha previsto un duello molto ravvicinato tra le due principali coalizioni.
Ultime ore di campagna elettorale in Sardegna: domenica si vota per le regionali e per designare quindi i nuovi equilibri politici dell’isola. La sensazione però, anche a giudicare dalla folta presenza di “big” a Cagliari e nelle altre città, è che l’esito interessa da vicino tutti i leader dei principali partiti italiani. A ben vedere, l’importanza che si sta dando al voto sembrerebbe quasi eccessiva: si tratta di una consultazione a carattere locale, dove una comunità regionale è chiamata a scegliere i suoi nuovi rappresentanti.
Ma ci sono precedenti importanti che impongono una forte attenzione ai risultati che verranno comunicati lunedì: nel 2014 la vittoria di Francesco Pigliaru del Pd, ha contribuito ad aprire la strada al governo Renzi, mentre quella di Solinas cinque anni dopo ha anticipato il boom della Lega alle successive europee. Comunque vada, non pochi rappresentanti politici dovranno passare in rassegna i risultati per capire le prossime strategie a livello nazionale: “Il quadro politico nazionale non subirà scossoni a prescindere – è la sintesi del sondaggista Roberto Weber su True News – ma il voto darà importanti indicazioni in prospettiva futura”.
Chi sono i candidati
La giunta uscente è quella di Christian Solinas, leader del Partito Sardo d’Azione e considerato a livello nazionale in quota Lega. Il centrodestra, dopo un lungo tira e molla interno, ha deciso di non ricandidarlo. Per la verità a propendere per un passo indietro del presidente uscente è stata soprattutto Giorgia Meloni: il presidente del consiglio, in vista delle varie partite regionali e delle europee, ha voluto rivendicare il proprio peso politico dettato dal 26% ottenuto da Fratelli d’Italia alle legislative. E dunque, via un candidato vicino al Carroccio a favore invece di un fedelissimo quale Paolo Truzzu, attuale sindaco di Cagliari.
Matteo Salvini, dal canto suo, ha dovuto masticare amaro e accettare a cose fatte la defenestrazione di Solinas. Con quest’ultimo peraltro messo definitivamente fuori dai giochi da un avviso di garanzia, per un’inchiesta su presunti episodi di corruzione, arrivato a pochi giorni dalla presentazione delle liste.
Se a destra non sono mancati i litigi, a sinistra la situazione non è stata certo migliore. Qui Pd e Movimento Cinque Stelle hanno scelto la via del campo largo, proponendo la pentastellata Alessandra Todde quale candidato comune. Circostanza che non è piaciuta a fatto all’ex governatore Renato Soru, tra i fondatori del Pd. Quest’ultimo ha quindi deciso di presentare una propria candidatura, supportata da liste civiche, oltre che da un inedito trio formato da Renzi, Calenda e Rifondazione Comunista. C’è infine una quarta candidata, rispondente al nome di Lucia Chessa con una lista locale.
Una partita ancora aperta
A poche ore dallo stop ai comizi è vietato diffondere sondaggi. Questo però non ferma il lavoro dei sondaggisti e ai nostri microfoni Weber si limita a sottolineare che la partita è molto aperta: “Ci sono due candidati, uno di centrosinistra e uno di centrodestra, che sono molto vicini – ha dichiarato – la sfida potrebbe essere voto su voto”.
Questo spiega perché tutti i principali partiti stanno schierando in questi giorni in Sardegna i propri rappresentanti più in vista. Lo stesso presidente del consiglio Giorgia Meloni è volata a Cagliari dove, insieme agli altri leader del centrodestra, ha tenuto una conferenza congiunta a sostegno di Truzzu. Sullo stesso palco anche i due vice premier: Antonio Tajani per Forza Italia e Matteo Salvini per la Lega, il quale ha parlato di unità della coalizione e non ha fatto cenno alla mancata riconferma di Solinas.
Dall’altra parte del quadro politico, Elly Schlein e Giuseppe Conte stanno anche loro girando l’isola a sostegno di Todde. La leader del Pd e il capo politico dei pentastellati tuttavia non saranno sullo stesso palco a chiusura della campagna elettorale: su richiesta della stessa Todde, i comizi finali saranno tenuti solo da esponenti sardi.
Centrodestra e centrosinistra dovranno fare i conti con l’esito del voto in Sardegna
Su una cosa Roberto Weber si è detto certo: “Lunedì tutti guarderanno e riguarderanno i risultati”, ha dichiarato a True News. Con una sfida che si preannuncia equilibrata tra le due principali coalizioni, dove pesano spaccature e contrasti interni, i partiti avranno molto da riflettere anche a livello nazionale.
“Il voto in Sardegna – spiega ancora Webber – rimane un voto a carattere locale, ma influirà su un anno elettorale molto intenso. Potrebbe avere ripercussioni sull’Abruzzo, prossima partita regionale, e sugli equilibri delle coalizioni”. E questo non solo per i precedenti legati alle regionali sarde, in grado spesso di anticipare le tendenze nazionali: “Se il centrodestra dovesse perdere – sottolinea il sondaggista – sarebbe un duro colpo per la maggioranza, il governo non cambierebbe pelle ma si inizierebbe a ragionare maggiormente sui vari equilibri interni”.
Sul fronte del centrosinistra invece, in caso di vittoria salirebbero le quotazione di chi spinge per il campo largo: “Se dovesse spuntarla il candidato comune di Pd e M5S – ha affermato Weber – ovviamente tutti guarderebbero con favore al campo largo anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Inoltre, una vittoria in Sardegna costituirebbe il primo segnale di vita delle opposizioni dopo le recenti sconfitte”.
Le voci del Partito sardo: “Ogni valutazione rimandata a lunedì”
A sorpresa a Cagliari, durante la convention del centrodestra, a parlare sul palco è stato lo stesso Christian Solinas. Il presidente uscente ha dichiarato il proprio sostegno a Truzzu, ha rivendicato il proprio operato in una legislatura segnata dal Covid e ha detto di sperare nella vittoria di coalizione per continuare il lavoro svolto negli ultimi cinque anni.
Prese di posizioni non certo scontate alla vigilia. Solinas è infatti apparso piuttosto irritato per la mancata conferma, facendo intuire un certo malcontento anche dopo la notizia dell’avviso di garanzia a suo carico. Per il momento però, sembrerebbero prevalere le esigenze di coalizione: “Adesso l’importante è vincere e dare continuità al nostro lavoro – ha dichiarato a True News un esponente del Partito Sardo d’Azione – ogni altra valutazione post elettorale la faremo da lunedì, come ovvio”.