Perché leggere questo articolo? Da quando è stata eletta segretaria del Pd, Elly Schlein ha concesso pochissime interviste e ha convocato una sola conferenza stampa. Nessun colloquio con i grandi quotidiani, residuali le apparizioni televisive. E il rapporto della leader dei dem con i media sta cominciando a diventare un problema per il Nazareno.
I giornalisti chiamano ma lei non risponde. O, meglio, risponde soltanto a chi vuole. Rifiuta di uscire dalla zona di comfort e preferisce interviste patinate o compiacenti. E anche le conferenze stampa, per Elly Schlein, sono una specie di rarità. C’è n’è soltanto una, all’attivo della segretaria del Pd. Parliamo dello zoppicante incontro con i cronisti andato in scena al Nazareno il 20 aprile scorso. Pure in quella situazione Schlein ha scelto di schivare le domande sulle questioni più spinose. Infatti l’unica conferenza stampa della nuova leader dei progressisti è ricordata per le risposte cerchiobottiste sul termovalorizzatore a Roma e sulla guerra in Ucraina.
I giornalisti chiamano, Schlein non risponde
Non è un caso, dunque, che Schlein sia ricorsa a Instagram per presentare la sua segreteria. Insomma, se possibile meglio evitare il confronto sulla stampa. Tanto che il rapporto della segretaria con i giornalisti sta cominciando a diventare un problema nel Pd. Soprattutto all’indomani della discussa intervista a Vogue, la prima e unica rilasciata a un giornale. Quella sull’armocromista, per intenderci.
“L’intervista a Vogue è stata un’ingenuità, non capisco perché non abbia ancora dato un’intervista al Corriere della Sera o a Repubblica e abbia scelto Vogue, forse per confermare i pregiudizi di chi la considera una radical chic”, spiega a True-News.it un deputato del Pd, sostenitore di Stefano Bonaccini al congresso, ma ora pontiere tra le correnti. Una scivolata e un silenzio che stanno adombrando dubbi, all’interno dei dem, sull’operato di Flavio Alivernini, portavoce di Schlein, che ha ricoperto lo stesso ruolo per Laura Boldrini da presidente della Camera.
Schlein non ama nemmeno la tv
Una sola conferenza stampa e un’intervista “radical chic” al patinatissimo Vogue, con tanto di servizio fotografico. Poi basta. Ma nemmeno con la televisione va meglio. Riepiloghiamo. Soltanto giovedì scorso c’è stato il debutto da leader di Schlein in un talk show di prima serata. Parliamo di Piazzapulita su La7, programma condotto da Corrado Formigli. Un palcoscenico importante, ma sicuramente poco ostico per il capo della sinistra italiana.
Così come poco ostico, per la segretaria, è il salotto della sinistrorsa Lilli Gruber, dove Schlein ha fatto capolino, con poco contraddittorio, il 9 marzo per parlare più che altro di donne, all’indomani della festa della Donna. Una ricorrenza che ha portato Schlein in tv il giorno prima. Defilata, a SkyTg24, nel pomeriggio e in prima serata a Che tempo Che fa di Fabio Fazio. Un altro contesto morbido, con poche domande prettamente politiche e tutte poco ficcanti.
Sul piccolo schermo preferiti i giornalisti “amici”
Secondo le voci che circolano in Transatlantico, questo tipo di atteggiamento mediatico rispecchia la strategia politica perseguita da Elly Schlein. Consolidarsi a sinistra, senza nemmeno provare ad ampliare il bacino elettorale dei dem. Poi dare di sé un’immagine glam, coniugando progressismo e tendenze pop e giovanilistiche. Rientra in questo spartito l’ospitata del 21 marzo a Stasera c’è Cattelan, in seconda serata su Rai2. Un contenitore tutt’altro che politico. Dove Schlein si è fatta notare più che altro per un’esibizione al pianoforte poi diventata virale. Altro che le interviste al Corriere o a Repubblica.