Perché questo articolo potrebbe interessarti? Il Carroccio non fa breccia neanche tra gli “altri autonomisti”, in Sicilia è saltato all’ultimo l’accordo tra Lega ed Mpa. Un autonomista siciliano a true-news.it: “In realtà il nostro approdo naturale è verso Forza Italia”. Gli azzurri continuano a lavorare al sorpasso nei confronti degli alleati
Quasi forse un segno del destino: lì dove la Lega di Salvini in questi ultimi anni ha trovato molta linfa, ossia in Sicilia e nelle regioni meridionali, oggi invece sta trovando i suoi principali inciampi. Segno per l’appunto non solo di un possibile ridimensionamento del partito in vista delle Europee, dato per assodato da molti sondaggisti, ma anche di un riposizionamento. Il Carroccio cioè potrebbe tornare a essere una formazione più di stampo locale e regionale, non più di respiro nazionale come nell’ultimo decennio.
Lo si vede in quanto sta accadendo proprio in Sicilia nelle ultime ore. Non solo Salvini ha dovuto prendere atto della sospensione del vice presidente della Regione, Luca Sammartino, perché coinvolto in una vicenda giudiziaria scatenata mercoledì dalla procura di Catania, il leader leghista ha dovuto incassare anche il dietrofront di Raffaele Lombardo in vista delle Europee.
Lombardo, per la cronaca, è il fondatore del Movimento per l’Autonomia (MpA), partito che agli albori si riprometteva di diventare la Lega della Sicilia e del sud Italia. Nei mesi scorsi, il politico catanese ed ex presidente della Regione Sicilia, aveva annunciato il disco verde a un accordo con il Carroccio. Adesso il repentino passo indietro: l’Mpa correrà sì alle Europee, ma all’interno di Forza Italia.
Che cos’è l’Mpa
Era il 30 aprile 2005, quasi vent’anni fa, quando Raffaele Lombardo annunciava la nascita di un nuovo soggetto politico in Sicilia. All’epoca, tutto questo è stato visto a Palermo come un mezzo terremoto: si era nell’era di Salvatore Cuffaro, in quel momento incontrastato presidente della Regione, la fuoriuscita di Lombardo dall’Udc aveva dato a molti il sentore dell’inizio della sfida interna tra il fondatore dell’Mpa e lo stesso Cuffaro.
In effetti, l’anno successivo alle Regionali il neonato partito è riuscito a portare in parlamento dieci deputati e nel 2008, quando Cuffaro si è dovuto dimettere per le note vicende giudiziarie, Lombardo è riuscito a diventare il candidato unico del centrodestra per la presidenza della regione. Vincendo peraltro con percentuali molto alte il duello con la dem Anna Finocchiaro.
Al di là delle ambizioni personali di Lombardo, l’Mpa ha comunque rappresentato il primo partito che ha provato a costituirsi quale forza regionale e locale in Sicilia e nel Mezzogiorno. Quasi una ripetizione, seppur a tinte diverse e più “moderate”, dell’esperienza della Lega nel nord Italia. E in effetti alle politiche del 2006, Umberto Bossi e Raffaele Lombardo sono andati a braccetto: i due hanno siglato un’alleanza piazzando candidati leghisti al nord e candidati autonomisti al sud, all’interno della Casa Delle Libertà.
Le strade poi si sono divise e questo per diversi motivi. Il Carroccio nel 2012 ha dovuto fare i conti con le inchieste al proprio interno, a cui ha fatto seguito la fine dell’era di Bossi e il breve interregno di Roberto Maroni. Circostanze che hanno aperto la strada alla scalata di Matteo Salvini, il quale ha poi dato al partito un radicamento nazionale. Con una Lega oramai presente al sud, un’alleanza con l’Mpa è risultata lontana dalle ambizioni di via Bellerio.
Anche perché nel frattempo gli autonomisti siciliani hanno dovuto affrontare le proprie di grane, a partire dalle inchieste che hanno coinvolto Lombardo e che hanno tenuto il fondatore lontano dalla politica fino al 2022, anno della sua assoluzione.
Lega in difficoltà anche con gli autonomisti
Alla vigilia delle Europee tuttavia, il contesto è nuovamente mutato ed è sembrato più favorevole a un riavvicinamento tra Mpa e Lega. I primi hanno bisogno di una lista a cui agganciarsi, visto che da soli non arriverebbero al 4% nazionale della soglia di sbarramento, i secondi necessitano di voti per dimostrare agli alleati del centrodestra di poter contrastare l’apparente ridimensionamento elettorale.
Nei mesi scorsi sembrava tutto pronto per l’annuncio ufficiale, con la stipula di un patto che prometteva di creare un polo autonomista in Sicilia. Improvvisamente però, a fine marzo è arrivato il dietrofront. E non si è trattato di una pausa di riflessione tra le parti. Al contrario, il matrimonio non si è proprio celebrato: martedì a Roma, i rappresentanti dell’Mpa hanno siglato un altro patto, questa volta con Forza Italia.
“Non capisco perché molti risultano sorpresi da questa alleanza con gli azzurri – è la dichiarazione di una fonte interna agli autonomisti siciliani – il partito è nato da una costola dell’Udc siciliano vent’anni fa, siamo sempre stati moderati. Le dirò di più, nel 2014 e nel 2019 abbiamo in entrambi i casi fatto parte delle liste di Forza Italia alle europee”.
Il patto con la Lega però sembrava, oltre che assodato, anche giustificato da una base ideologica autonomista: “Ma se vogliamo parlare di ideologia – ha ribadito la fonte da noi contattata – ricordo ancora che noi ci siamo sempre definiti moderati. Le nostre liste alle ultime regionali hanno assunto la denominazione di Popolari e Autonomisti, facciamo parte della famiglia moderata e lo sbocco in Forza Italia è naturale”.
Se dunque per i leader dell’Mpa il mancato accordo con la Lega non rappresenta un elemento eclatante, per il Carroccio potrebbe però assomigliare molto a un vero smacco. Il partito di Salvini non è riuscito a siglare un accordo con altri autonomisti, ritenuti per questo affini a livello elettorale. E hanno visto transitare i potenziali alleati verso gli alleati/rivali di Forza Italia, con cui la Lega è in lotta per non farsi scavalcare in termini di voti.
Forza Italia punta a superare il Carroccio
Per il coordinatore nazionale degli azzurri, il ministro e vice premier Antonio Tajani, si è trattato di una vittoria politica non indifferente. Non a caso c’era anche lui alla sigla del patto con l’Mpa: “Siamo soddisfatti – ha ribadito ancora la fonte del partito a true-news.it – con Forza Italia lavoreremo bene, metteremo su una bella squadra”.
La lista azzurra nella circoscrizione Sicilia/Sardegna alle Europee, sarà arricchita anche con rappresentanti di Noi Moderati, con cui Tajani pochi giorni fa ha sottoscritto un altro accordo, questa volta di livello nazionale. Movimenti che fanno capire come Forza Italia punti a mettere la freccia nei confronti della Lega: per gli azzurri, ogni alleanza in più vuol dire alimentare le possibilità di sorpasso al Carroccio. Elemento che potrebbe avere risvolti negli equilibri dell’attuale maggioranza.