Perchè leggere questo articolo? Palinsesti Rai: Bortone ridimensionata ma non epurata. La carriera della giornalista al bivio. Una vita professionale in via Mazzini. A parte quando curò la comunicazione del Pd…
“Bavaglio” per Serena Bortone. Così oggi Repubblica nel commentare l’annuncio dei palinsesti Rai per la prossima stagione. La conduttrice non è stata tuttavia epurata come qualcuno pensava alla vigilia. Se bisogna credere alla teoria secondo la quale Tele-Meloni sta consumando la sua vendetta per il caso del monologo di Antonio Scurati, la via scelta appare più sottile. Una nuova collocazione per Bortone, che condurrà un programma preserale al sabato su Rai Tre. Rispetto a “Che sarà“, dunque, un appuntamento settimanale e non bisettimanale. Ma soprattutto, secondo le indiscrezioni, con un diktat: divieto assoluto di invitare esponenti politici o di parlare di politica. Il nuovo contenitore della giornalista si dovrà occupare solo di filosofia e cultura. La cancellazione di “Che sarà”, contestata dalle opposizioni nel cda, è stata motivata dal basso share.
La svolta: il monologo censurato di Scurati
L’episodio del monologo di Antonio Scurati in occasione della puntata del 25 Aprile, con tutto il baillamme che ne è seguito, resta effettivamente l’high-light della stagione per un format che non ha brillato e che per il resto non si è fatto particolarmente notare. Un singolo momento che Bortone ha tuttavia saputo decisamente cavalcare assurgendo a martire della libertà di informazione e nuova icona della sinistra. E raggiungendo la piena notorietà mediatica dopo tanti anni di onesto lavoro giornalistico su Rai Tre.
Il percorso di Bortone in Rai
Nata l’8 settembre 1970 a Roma e cresciuta in una famiglia cattolica democratica con la madre che le leggeva testi di don Milani, approda sulla terza rete all’epoca di Angelo Guglielmi da giovanissima. A soli 19 anni, nel 1989, debutta lavorando nella redazione di “Alla ricerca dell’arca”, condotto da Mino Damato. Quindi le collaborazioni per “Avanzi” e “Ultimo minuto”. Il cambio di passo nel 1995, quando diviene inviata per i collegamenti in diretta di “Mi manda Lubrano“, che diverrà poi “Mi manda Raitre”. Dal 1998 inizia l’attività di giornalista politica per “TeleCamere”. Ma all’inizio del nuovo millennio si occupa anche di documentari per il canale viaggi di StreamTv. Nel 2007 il ritorno a “Mi manda Raitre” come autrice. Firma come autrice anche diversi altri programmi, come “Dodicesimo presidente” e la prima edizione di “Agorà“, di cui diviene anche inviata per seguire le elezioni francesi (2012) e americane (2014). Quindi la promozione alla conduzione di “Agorà”, dal 2017 al 2020. E’ l’anticamera per il grande salto, che avviene nel 2020 con il debutto su Rai Uno per “Oggi è un altro giorno“. Poi il ritorno a Rai Tre, con il non semplice compito di rimpiazzare Fabio Fazio.
Quando Bortone curò la campagna del Partito democratico…
Femminista, antifascista, fieramente indipendente, single senza figli, riservatissima sulla sua vita privata. Una vita professionale interamente dedicata alla Rai? Non esattamente. Nel 2007 è stata responsabile comunicazione e ufficio stampa nella campagna per le primarie del Partito democratico. Un ruolo attivamente e pienamente politico, dunque. Che le testate più vicine al centrodestra non hanno mancato di rievocare nei giorni delle polemiche per il monologo censurato di Scurati. Vero punto di svolta nel percorso professionale di Bortone. Che con una mossa insolita era andata “in casa del nemico”, a “Verissimo“, a commentare quanto stava succedendo. Aveva usato parole tutto sommato concilianti: “Sono molto tranquilla. Non sono una testa calda ma un’orgogliosa dipendente del servizio pubblico”. Ma altre sue affermazioni sembrava preparare il terreno a un possibile futuro lontana da via Mazzini: “Non sono una persona che si pone dei progetti a lungo termine, perché mi piace essere sorpresa dalla vita. Faccio il lavoro che mi piace, ho la fortuna di fare un lavoro che non mi annoia. Spero di continuare a farlo con lo stesso tipo di divertimento, di serietà e di onestà. Per il futuro non so, vediamo. La vita ci sorprenderà”.