Perché questo articolo potrebbe interessarti? Il governo della Polonia ha annunciato una serie di importanti accordi sugli armamenti. Il piano di Varsavia è quello di diventare la principale potenza militare del Continente. E’ un’ipotesi realistica?
Non bastavano la guerra in Europa e la rottura di tabù decennali come il riarmo tedesco. Tanto per stare sereni, adesso anche la Polonia annuncia un imponente piano di armamenti. Il fatto che il più importante dirimpettaio di Russia e Ucraina stia correndo a rifornire il proprio arsenale è di per sé una notizia allarmante. Non serve essere esperti di storia militare per avvertire un brivido lungo la schiena dovuto alla tempistica dell’annuncio. Un’associazione d’idee che riporta la mente a quel 1° settembre 1939, quando le truppe del Terzo Reich tedesco invasero la Polonia, dando inizio alla Seconda guerra mondiale. L’attuale riarmo polacco non è presagio di un terzo (e chissà ultimo) conflitto globale, ovviamente. Ma il piano di Varsavia per diventare la principale potenza militare del Continente merita attenzione.
Il piano di riarmo della Polonia
La decisione di Varsavia non è una novità. Dall’invasione russa dell’Ucraina – a cui la Polonia ha già fornito più di 6miliardi di euro di aiuti militari, su un totale di circa 20 di tutti i paesi europei – il governo polacco ha iniziato ad acquistare carri armati, jet e munizioni a una velocità mai vista dalla fine della Guerra fredda. Le recenti dichiarazioni di esponenti dell’esecutivo guidato da Mateusz Morawiecki, leader di Diritto e Giustizia (PiS), suonano allarmanti.
“L’esercito polacco deve essere così potente da non dover combattere solo con la sua forza”, ha dichiarato il premier. Il piano della Polonia punta a raddoppiare la spesa militare in solo due anni. Da 16,6 miliardi di dollari nel 2022 a oltre 38 miliardi nel 2024. Gli ha fatto eco il ministro della Difesa Mariusz Błaszczak ha dichiarato che “entro il biennio il paese avrà l‘esercito più forte d’Europa, grazie alla profonda modernizzazione delle sue attrezzature esistenti e al massiccio rafforzamento delle sue truppe”. Quanto c’è di realistico in questo proclama?
Gli eserciti più potenti d’Europa
Per avere un’idea della potenza degli eserciti del Continente europeo basta guardare la classifica 2023 di Global Firepower. L’esercito più forte d’Europa – in termini numerici – rimane quello russo, il secondo più potente dopo gli Stati uniti. Seguono il Regno Unito, leader continentale dell’aviazione; la Francia coi suoi elicotteri e navi cacciatorpedienere d’elite. L’Italia è il quarto esercito europeo. Arriva quindi la Polonia, quinta in classifica. L’esercito polacco può già vantare un arsenale di tutto rispetto. Con le più moderne tecnologie: dagli obici Krab, gli Himars che tanto bene hanno performato negli arsenali ucraini contro la Russia, i tank sudcoreani K2 e il meglio dell’armamentario americano in servizio nell’esercito polacco: i missili Patriot e i carri M1A1 Abrams di fresco sbarco in Polonia. Che non ha alcuna intenzione di fermare il suo riarmo, anzi.
Nel 2022, il Parlamento polacco ha approvato l’Ustawa o obronie Ojczyzny, la Legge sulla difesa della patria. Un provvedimento definito “un mezzo per contrastare le ambizioni imperiali della Russia” dal presidente di Diritto e Giustizia, Jarosław Kaczynski. Puntando sulla russofobia, la Polonia s’impegna a investire 115 miliardi di euro in armamenti da qui al 2035. Varsavia prevede di chiudere il bilancio 2o23 per la difesa con una spesa di circa 20 miliardi di euro, pari a quasi il 4% del Pil nazionale. Si tratta della percentuale più alta dell’intera Nato, ben oltre la fantomatica indicazione del 2% che di fatto nessun paese dell’Alleanza eccetto gli Usa rispetta. Per fare un paragone, lo scorso anno l’Italia ha speso 24,97 miliardi di euro in armamenti, con un aumento dell’8,1% rispetto al 2020. Indicativamente l’1,22 per cento del prodotto interno lordo.
Polonia, passato e futuro
Con questo tasso d’investimento – mediamente in percentuale tre volte superiore ai partner europei – la Polonia rischia davvero di diventare in meno di un quinquennio per lo meno il secondo esercito europeo, dietro la Francia – che sta facendo enormi investimenti sulla tecnologia militare. E’ bene ricordare però che in Polonia è tempo di elezioni. Il prossimo 15 ottobre si terranno le Legislative, e l’ambizioso progetto di riarmo potrebbe svanire in una promessa elettorale che fa leva sui timori di un’invasione russa. I precedenti storici non mancano. Sempre nel settembre di quello sciagurato 1939, l’Unione Sovietica di Stalin occupò la Polonia orientale, dopo che la Germania nazista aveva invaso la Polonia occidentale dando il via alla Seconda guerra mondiale. Insomma, non è il 1939, ma…