A margine della vittoria di Giorgia Meloni, Vittorio Sgarbi, stimato critico d’arte ed ex parlamentare, si propose – dalle pagine di True-News.it – come ministro della Cultura. Il ruolo è stato affidato a Gennaro Sangiuliano ma Sgarbi è stato accontentato: sarà sottosegretario.
Sgarbi: “Una nomina opportuna”
Contattato a caldo da true-news.it, il neo sottosegretario alla Cultura commenta: “E’ una nomina opportuna perchè, ormai, arrivato alla mia età ho raggiunto molti obiettivi. Pertanto ho un’esperienza vasta per la gestione del patrimonio artistico”. La parola chiave, per l’area culturale, è conservazione. Ma Sgarbi ne rifiuta l’accezione negativa. Anzi – prosegue – “conservazione non è una brutta parola ma, se la intendiamo relativamente ai Beni culturali sta a significare conservazione della bellezza e del patrimonio. Ho l’onore di rappresentarli”.
Sgarbi: “E’ inutile togliere le coltivazioni d’ uva per mettere quegli orripilanti pannelli fotovoltaici”
Sgarbi attacca anche Dario Franceschini, ex ministro dei Beni Culturali, proprio a partire dalla denominazione del Dicastero: “Franceschini ha sbagliato: ha accorpato la cultura ai beni culturali”. E poi il critico ferrarese dimostra subito di avere le idee chiare: “Serve, in primis, una confederazione federale della sovrintendenza erisptto al paesaggio: va difeso dalla violenza dell’eolico che rappresenta gli affari della mafia”. E’ inutile e togliere le coltivazioni d’ uva per mettere quegli orripilanti pannelli fotovoltaici“.