Dalla sfida con Casini, è uscito sconfitto, ma Vittorio Sgarbi gongola per la “dissoluzione definitiva di Conte”. A true-news.it, il critico d’arte, candidato con Noi Moderati, esprime felicità per la debacle dei Cinque Stelle: “Non capisco come faccia un essere umano del sud a votare per Conte dopo che gli ha già dato ciò che cercava (il reddito di cittadinanza, ndr). Conte si è giocato tutto e ora non potrà allearsi più con nessuno”.
Sgarbi e la sconfitta contro Casini
Sgarbi festeggia anche “perché sono crollati anche Letta e Calenda”. Insomma la sconfitta del Pd è per l’ex sindaco di Sutri è una “grande vittoria”. Nonostante lo stesso partito, candidato Pierferdinando Casini nello stesso collegio di Bologna, abbia tolto a Sgarbi la possibilità di entrare in Parlamento. “Mi hanno messo contro un politico che non è di quell’area ma nel capoluogo emiliano, in centro, votano tutti per il Pd. Ho preso più voti in campagna”. Ma non sono bastati.
La proposta a Meloni per il ministero dei Beni Culturali
Sgarbi, però, ha altri programmi in mente: “Mi sono proposto a Giorgia Meloni come ministro ai Beni Culturali. C’è bisogno di una figura ideologica, che potrebbe essere Franco Cardini, e il patrimonio per cui ho già tante idee. Bisogna dimenticare la logica di Franceschini che, per egocentrismo, ha accentrato in un unico ministero scuola, università e beni culturali”.
Se Meloni accettasse la proposta di Sgarbi come ministero dei Beni Culturali, il critico ha già le idee mirate: “Ci sono da mettere a posti i musei, le sopritendenze, c’è tanto da fare”.