Coraggio è una bellissima parola, ma si fa fatica a coniugarlo ad una banca. Noi però, in quanto banca pubblica con uno scopo nobile, abbiamo il dovere di perseguire lo sviluppo dello sport e della cultura. Rispettare le regole e affidare il credito con responsabilità devono essere due nostre bussole, ma anche uscire un po’ dagli schemi dimostrando un po’ di coraggio. Consapevolezza, costanza, senso di responsabilità e competenza sono poi ingredienti importanti per noi, necessari per operare al meglio. Credo che in un periodo come questo sia fondamentale avere consapevolezza del valore delle difese immunitarie che sono, sono state e saranno centrali per le comunità. E anche sport e cultura, in questo, possono fare sicuramente la loro parte. Certo, parliamo di un abbinamento che ha bisogno di tempo per consolidarsi nella coscienza delle persone, degli amministratori, degli imprenditori e degli operatori. Ma sport e cultura, insieme ad altri fattori come scuola, lavoro e salute siano elementi imprescindibili per la società, e per questo da rafforzare.
“La città investa su sport e cultura”
Negli ultimi anni lo sport non ha avuto, rispetto a queste tematiche, sempre la giusta attenzione. Si pensi, ad esempio, al rapporto tra scuola e sport, ma anche alle difficoltà della cultura. Nonostante il coraggio degli imprenditori e la sensibilità della comunità rispetto ai temi culturali, il tema fatica a trovare attenzione. Il nostro istituto ha guardato a Milano con attenzione, ma dobbiamo fare di più. Al di là dell’appuntamento delle Olimpiadi di Milano-Cortina serve un piano più ampio. Mi auguro che si abbia consapevolezza che le Olimpiadi, per quanto entusiasmanti, durano quindici giorni e quello che accadrà nei quindici giorni sarà molto importante per l’eredità che lasceranno. A volte si pensa che nel nostro Paese, per imprimere uno sviluppo, si abbia bisogno del grande appuntamento e Milano, in quanto a gestione di eventi, viene presa come esempio italiano. L’appuntamento è sicuramente un acceleratore di sviluppo, ma anche il giorno dopo bisogna apprezzare quello che quei quindici giorni avranno lasciato.
“Infrastrutture culturali e sportive siano al passo con la città”
Milano è stata la prima esperienza di contenitore societario per l’impiantistica sportiva con Milano Sport. Devo dire che è stata una scelta lungimirante che, probabilmente, ha bisogno di ulteriori elaborazioni. L’obiettivo è che cultura e sport, con i suoi contenuti infrastrutturali siano al passo con lo sviluppo della città e che non si allarghi la distanza tra ciò che è e la situazione contingente e l’eccellenza che si continua ad esprimere.
“Milano unica città internazionale d’Italia”
Milano è l’unica città italiana dal punto di vista dell’internazionalità, e non è decoroso per il paese. Io sono nato a Roma e avverto con frustrazione la distanza che c’è con Milano. Insieme, però, possiamo impegnarci per rendere l’istituto per il credito sportivo, un fattore non soltanto di dialettica, ma di prassi, di impegno, di cambio di ritmo per la città. Un ente che aiuti a rendere il tema della sostenibilità non soltanto un fattore di marketing, ma sia un fattore di consapevolezza e di impegno costante.