Perché leggere questo articolo? La diplomazia parallela di Orban ha creato scompiglio e frastuono nella politica europea. Al punto che alcuni Paesi stanno valutando di estromettere l’Ungheria dal semestre di presidenza. Ecco come.
Viktor Orban è una mina vagante. In dieci giorni di Presidenza di turno Ue, il premier ungherese ha sconvolto la politica estera europea. Al punto che alcuni Paesi europei – capitanati da Germania e Baltici – stanno valutando l’ipotesi di mobilitarsi per togliere la presidenza di turno all’Ungheria. Lo rivelano diplomatici europei alla Süddeutsche Zeitung e al sito Politico e lo confermano al Corriere fonti bruxellesi degne di fede.
Orban ai ferri corti con l’Ue
Il “buongiorno” si era visto già dal mattino, con lo slogan scelto dall’Ungheria per il proprio semestre di guida. Make Europe Great Again, omaggio al MAGA trumpiano. Poi sono arrivate le “missioni di pace” da Putin e Xi, non concordate con le istituzioni europee che Orban dovrebbe rappresentare. Il diretto interessato ha dovuto ammettere di non rappresentare l’Ue in quelle missioni. Ma la frittata era ormai fatta.
Così nelle giornata odierna, a margine della riunione degli ambasciatori dei Ventisette a Bruxelles, in cui la controversa e divisiva presidenza ungherese farà il suo esordio ufficiale, potrebbe arrivare un “chiaro avvertimento” al rappresentante di Budapest. Orban avvisato, o addirittura defenestrato? L’ipotesi estrema, stando al Corriere dalla Sera e altri giornali bene informati, potrebbe non essere più remota.
Una presidenza che crea scompiglio e imbarazzo
L’estromissione di Orban, dopo solo dieci giorni dal suo insediamento ufficiale, viene discussa. Uno scenario di ultima istanza, assolutamente inedito nella storia dell’unione. Ma il fatto stesso che venga evocato, prova la gravità della situazione. La diplomazia parallela del premier ungherese è un’umiliazione per l’Unione europea. Crea confusione di ruolo e mina l’unità del Continente nel sostegno all’Ucraina, così difficilmente mantenuta in questi due anni di guerra.
Per il momento l’estromissione è solo un monito. Che difficilmente Orban ascolterà. Lo dimostra la doppia iniziativa che il premier ungherese sta portando avanti da quando ha assunto la presidenza di turno Ue. Da un lato, la “tela” di accordi paralleli per intavolare una pace in Ucraina con Putin. Una manovra spericolata e del tutto ininfluente ai fini della risoluzione del conflitto, ma che serve a Orban per la seconda iniziativa. Quella di chiamare a raccolta tutta l’estrema destra europea nel neogruppo dei Patrioti. In un baleno, Orban ha messo in secondo piano i conservatori di Meloni.
Come funziona la procedura di estromissione di Orban
Sul piano procedurale l’estromissione di Orban è difficile ma non impossibile: occorrerebbe, infatti, in Consiglio una maggioranza qualificata e rafforzata di quattro quinti, cioè venti Paesi che insieme rappresentino almeno il 65% della popolazione europea, per decidere di terminare in anticipo una presidenza rotante trasferendola al Paese successivo, che in questo caso è la Polonia.