Giuro, non pensavo che avrei mai dato ragione a Greta. L’ho sempre trovata insopportabile. Ma trovo ancora più insopportabili quelli che l’hanno imitata, ovvero tutti i leader mondiali. Di Greta e dei suoi sostenitori trovo insopportabile la prosopopea. Diciamocelo chiaramente: già prima, e per motivi diversi, la finanza internazionale aveva deciso di investire massicciamente sulla transizione ambientale. Come al solito i governi arrivano buoni ultimi, addirittura dopo una ragazzina che – meritoriamente – aveva mostrato di essere sensibile al tema. Dopodiché ha avuto una eccezionale capacità di comunicare il problema, e dunque merito a lei, anche se continua ampiamente ad essermi insopportabile (anche chi dice cose giuste non dove per forza stare simpatico).
Cop26? Ha ragione Greta
Ma se a lei riconosco meriti ed abilità, a tutti i leader riuniti a Glasgow riconosco solo tanta ipocrisia. E specialmente ai leader occidentali. Perlomeno Cina e India, in modo molto trasparente, hanno detto “no grazie” a qualunque accordo, rendendo di fatto la Pre-Cop, la Cop e il G20 delle passerelle quasi inutili. Tanto inutili da essere offensive. Riflessione a margine: il fatto che Draghi venga elogiato per un risultato che l’avesse fatto Conte o chiunque altro prima l’avremmo sbertucciato per settimane la dice lunga di quanto Draghi abbia una statura pubblica pazzesca.
Torniamo ai leader occidentali. Ieri gli Stati Uniti non hanno sottoscritto l’accordo che prevede di non usare più il carbone per la produzione di energia elettrica. Cioè, ripetiamo non hanno voluto sottoscrivere un accordo proprio per il più inquinante di tutti i materiali fossili, ovvero il carbone. Gli Stati Uniti di Donald Trump, il solito Donald Trump. Negazionista del cambiamento climatico. Ah no, aspetta un attimo. Alla guida degli Stati Uniti adesso c’è Biden, l’alfiere dei progressisti. Che però mica ha firmato quell’accordo. E’ proprio vero, il clima non è né di destra né di sinistra. E anche gli ipocriti, stanno dappertutto, e intossicano la democrazia peggio di un diesel euro 1.