Perché leggere questo articolo? Sit-in del Pd contro “TeleMeloni”, nella settimana del Festival di Sanremo. Schlein si oppone all’occupazione della tv di Stato da parte del governo. Ma viene smontata da Giovanni Floris su La7. Lei prima risponde con una supercazzola, poi canta “Bella Ciao” di fronte alla sede della Rai.
In questi giorni, tutti i riflettori sono puntati su Sanremo. A sipario alzato, c’è chi siede sulle rosse poltrone dell’Ariston e chi, invece, organizza sit-in di fronte alla Rai. Elly Schlein e il Pd scendono in piazza contro quella che definiscono “TeleMeloni”, proprio durante il Festival dei record. Mentre Amadeus canta vittoria superando il 65% di share, su La7 Schlein intona una “supercazzola” alla Ugo Tognazzi. La segretaria vagheggia un vacuo copione anti-governativo, subito stracciato dal conduttore Giovanni Floris. Intervistata a diMartedì, Schlein ha attaccato l’esecutivo sulla riforma costituzionale e ha lanciato il sit-in contro la presunta occupazione della destra in Rai. Imbeccata da Floris, però, scivola nel politichese. Il ritornello stonato anti tv di Stato e anti esecutivo, questa volta, non regge.
Floris smonta Schlein: “Sit-in come studenti, ma avete dirigenti in Rai”
Il collegamento da remoto ha quasi ingigantito l’imbarazzo della segretaria, autoproclamata leader del non-ancora nato “Campo largo”. Elly Schlein ha lanciato il sit-in per protestare sull’occupazione di “Mamma Rai” da parte del governo. Non si è fatta attendere la stoccata del padrone di casa, tra l’altro ex conduttore della teoricamente amica Rai3. “Questo è un altro grande caso, voi andate a sedervi davanti alla Rai quando avete un consigliere d’amministrazione. Avete dei funzionari, avete dei dirigenti, avete dei giornalisti che fanno anche riferimento a voi e fate un sit-in come se foste degli studenti?”.
Schlein tergiversa per qualche secondo e inizia ad arrampicarsi sugli specchi. “Non tutti i mali nascono con questo governo. Ma a differenza degli altri partiti, il Pd fa i congressi, può cambiare idea, può cambiare linea. Oggi il Pd va a fare il presidio per dire anche che serve una riforma che renda la Rai indipendente dalla politica e dai partiti. Questo lo possono fare i partiti che discutono e fanno i congressi. Gli altri cambiano idea solo quando cambiano il leader”.
Il “politichese” non salva Schlein
Tra tanti rigiri di parole, ma la risposta di Schlein non entra nel merito. Floris – che dietro l’affabile sorriso di sempre maschera un’indole insolitamente spigolosa – non molla e la incalza ancora. “Lei lo potrebbe fare se non avesse nel suo partito persone che hanno fatto anche gli organigrammi della Rai per tanto tempo. Se non avesse nel suo partito dei deputati che da anni e anni partecipano alla gestione di quella azienda. Come fa a dire siamo completamente nuovi? O li fa fuori o ascolta anche loro, i loro metodi, le loro idee”.
“Io ascolto tutti, è il mio lavoro da segretaria -tenta la ribattuta Schlein. Ma nessuno deve dimenticare che io ho vinto le primarie sulla base di un progetto chiaro. Non sono disposta a scendere a compromessi sulla chiarezza di quel progetto. Questo Pd oggi si sta battendo per una riforma che renda davvero indipendente e libera la pubblica informazione, perché crediamo che sia l’unica strada per assicurare la corretta informazione a cui hanno diritto tutti”. Così provò a parlare la leader della sinistra – orfana, almeno in questa battaglia del M5s di Conte, che sul sit-in ha rotto il patto di non belligeranza inaugurato neanche una settimana fa in casa Pd.
Effetto Sanremo: i partiti si sfidano a suon di inni e sit-in
Anche i partiti sembrano essere sintonizzati sulle frequenze di Sanremo. Il sit-in Pd non poteva che finire sulle stesse note con cui Amadeus ha chiuso l’ultima conferenza stampa prima del Festival, quelle di “Bella Ciao“. “Ci sono alcuni principi fondamentali su cui dobbiamo unire le nostre forze. E lo dobbiamo fare per l’indipendenza del servizio pubblico che è di tutte le cittadine e i cittadini. Per difendere la libertà di stampa. Basta con “TeleMeloni”. Basta con un servizio pubblico svilito a essere portavoce della propaganda di questo governo”, tuona Elly Schlein. Sul palco improvvisato, anche l’ex giornalista Rai Sandro Ruotolo, oggi responsabile dell’informazione del Pd. C’è Sigfrido Ranucci conduttore di Report, trasmissione nel mirino del centrodestra. Accanto al Pd, Sinistra e Verdi ma anche Più Europa e Italia Viva. La manifestazione è stata anticipata da un contro sit-in organizzato dal sindacato di destra UniRai, con l’inno di Mameli in sottofondo. “Non siamo TeleMeloni, si calpesta la nostra professionalità”. Così l’effetto catalizzatore di Sanremo coinvolge tutti, anche i partiti. Che si sfidano a suon di inni e sit-in.