È andata di traverso a molti la cena ieri sera tra gli uomini del Pd dopo quando, dopo le 20, il Tg di Mentana ha reso noto un sondaggio di cui si parlava da ore: quello sulle intenzioni di voto con Conte alla guida del M5S. Il risultato è andato oltre i sogni dei grillini e soprattutto ha fatto sprofondare nel dramma quello che resta del principale partito della sinistra italiana: M5S al 22% e soprattutto Pd a poco più del 14% con un travaso del 5% verso l’ex presidente del Consiglio.
Immediato l’allarme rosso che mette in discussione tutto. Perché se fino a ieri sera al Nazareno erano convinti di poter gestire l’alleanza con Grillo e soci da una posizione di forza questo sondaggio (e gli altri che verranno) cambia le carte in tavola.
E non è un caso se ieri pomeriggio Zingaretti si affrettava a parlare di primarie e congresso nel 2023. Bene oggi quella data sembra non solo lontana ma addirittura assurda. In molti infatti vogliono un congresso ed un nuovo segretario già in autunno, altro che tra due anni. “Serve un cambio, e serve adesso” è uno dei messaggi che girava ieri attorno alle 21 ed il favorito a prendere il posto dell’attuale Governatore del Lazio è Stefano Bonaccini. Ma si sa, non c’è niente di più diviso del Partito Democratico. Il problema però è che non è più tempo di correnti interne per decidere chi ha in mano le chiavi del Nazareno. La partita oggi riguarda il futuro stesso del partito e la guida del centrosinistra. Ecco perché ieri sera in pochi hanno mangiato, digerito e dormito tranquilli.