“L’accordo tra Letta e Calenda è un gesto di generosità da parte di entrambi, un accordo senza il quale il centrodestra avrebbe ottenuto i 2/3 dei seggi e avrebbe cambiato la Costituzione”.
Weber: “La vittoria del centrodestra è già scritta”
In ogni caso per Roberto Weber, sondaggista e presidente dell’Istituto Ixè, “la vittoria del centrodestra è già scritta”. Contattato da true-news.it, Weber commenta a caldo l’accordo raggiunto tra il leader di Azione e il segretario del PD: la totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione).
Il sondaggista: “Il PD in cinque anni non è riuscito a cambiare la legge elettorale”
“In questo modo – spiega il sondaggista – il PD va a arginare quella che sarebbe stata una vittoria schiacciante e netta del centrodestra che comunque trionferà alle elezioni del 25 settembre”. E aggiunge: “E’ sorprendente l’incapacità del centrosinistra di creare coalizioni forti, elemento imprescindibile con questa legge elettorale che, peraltro, lo stesso PD non è riuscita a cambiare in 5 anni di governo. L’unico modo per vincere sarebbe allearsi con tutti, anche con i 5 Stelle”. Renzi, invece, rimarrà fuori dal patto tra Calenda e Letta: “Italia Viva – spiega Weber – al massimo raggiungerà il 2%. Buon per il PD che Renzi non entri nell’alleanza”.
“Lo spauracchio fascista non funziona dal 1994”
Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia potrebbero già cantare vittoria. “Il PD deve finirla con il gridare all’allarme fascista: la sinistra ha già usato questo slogan nel 1994 e ha perso. E anche successivamente lo spauracchio fascista non ha funzionato. Servono proposte e programmi. I Cinque Stelle ottennero numerosi voti per una proposta, il reddito di cittadinanza, che sono riusciti a concretizzare”.
“Meloni equilibrata e moderata rispetto alla destra pura”
Nel centrodestra, il sondaggista vede “un Salvini infastidito dalla Meloni e un Berlusconi che si è comportato come un grande domatore. La Meloni sta mostrando equilibrio: si sta presentando in maniera moderata rispetto alla destra pura da cui proviene”.
“Il vero nemico della democrazia: l’astensionismo”
C’è un nemico, però, che accomuna destra e sinistra. L’astensionismo. “A votare andrà il 5% in meno degli elettori, quindi il 66% degli aventi diritto. Questo vuol dire che chi vince le elezioni, governa in nome di un terzo degli italiani. Un grosso problema per la democrazia. Un dato davvero preoccupante”.