Perché leggere questo articolo? Dopo il Sole, l’India arriva sulla Luna con la missione Aditya-L1. Uno straordinario traguardo per la missione spaziale del paese più popoloso e con più poveri al mondo. Perché Modi investe così tanto sullo spazio?
“Una nuova pietra miliare raggiunta dall’India” ha twittato sabato il primo ministro Narendra Modi. “È una testimonianza dell’instancabile dedizione dei nostri scienziati nel realizzare le missioni spaziali più complesse e intricate”. L’euforia del premier è dettata da un importante risultato conseguito dal paese, nell’anno del ritorno alle urne. Sabato 6 gennaio, la missione di Aditya-L1 dell’Indian Space Research Organization (ISRO) è entrata nell’orbita del sole. Dopo un viaggio di quattro mesi, iniziato a settembre, arriva uno straordinario traguardo per la missione spaziale del paese più popoloso e con più poveri al mondo.
Dopo la Luna, l’India raggiunge il sole
Da tempo l’India punta a diventare un’autentica potenza spaziale. La missione solare arriva dopo il recente successo sulla Luna dell’India, che è diventata il primo paese ad atterrare con successo sul polo sud della luna, con la missione Chandrayaan-3 nell’agosto dello scorso anno. Gli scienziati coinvolti nel progetto mirano ad acquisire conoscenze sull’impatto della radiazione solare sul numero crescente di satelliti in orbita, con particolare attenzione ai fenomeni che interessano iniziative come la rete di comunicazioni Starlink di Elon Musk.
“India, io sono arrivato! E anche tu!”. E’ questo il messaggio arrivato alla sala di controllo da Vikram al momento dell’allunaggio. Che ha mandato in estasi tutta l’India. Come riporta Francesca Marino sul Foglio, ragazzini delle scuole avevano offerto preghiere in templi, chiese e madrasa e assistevano all’evento assieme ai loro insegnanti. Studenti universitari avevano organizzato dei Moon-party o hanno assistito all’allunaggio nelle sale comuni dell’università. Le strade del paese si sono riempiti di folle festanti, lanciatesi in balli e lanci di fuochi d’artificio. Come se fosse una finale di cricket. Le missioni spaziali sono una sorta di festa nazionale per l’India.
Due missioni spaziali e duecento milioni di poveri
Il clima di entusiasmo intorno al Paese – che è bene ricordare tornerà alle urne tra aprile e maggio – non si limita ai successi spaziali. Anche in terra, l’India ha qualche ragione per festeggiare: 230 milioni di poveri. Il dato è del Global Multidimensional Poverty Index (MPI). Un report condotto dalle Nazioni Unite, in collaborazione con l’Oxford Poverty and Human Development Initiative (OPHI) dell’Università di Oxford lo scorso 11 luglio. La cifra getterebbe nello sconforto qualsiasi paese del mondo, non l’India. Nel paese i poveri erano infatti 645 milioni nel 2005. Questo significa che in meno di vent’anni in India le persone indigenti sono 415 milioni in meno.
Gran parte del merito del crollo di tutti gli indicatori di povertà è dovuto alle politiche di ammodernamento e liberalizzazione che l’India ha percorso negli ultimi anni. E qui, paese reale e paese spaziale tornano ad andare a braccetto. Il connubio è messo nero su bianco da un documento: l’India Space Policy 2023. In questi anni, la ISRO non ha solo finanziato la ricerca, ma anche la manifattura di vettori e componenti per le missioni. Per questo motivo, l’India Space Policy 2023 ribadisce il mutamento ragguardevole rispetto alla tradizione astronautica e industriale del Paese. In estrema sintesi, il documento regola l’apertura dello spazio ai privati e delinea “un quadro olistico in termini di meccanismi ben definiti, modelli, processi e procedure rivolte al funzionamento dell’industria spaziale indiana”, aggiunge Kumar. Significa che il Paese più popoloso del mondo ufficializza e disciplina in modo chiaro il proprio ingresso nella commercializzazione dello spazio esterno: in sostanza nella New space economy, adottando l’espressione internazionale più usata
Perché lo spazio è così importante per l’India
I programmi spaziali sono l’orgoglio nazionale indiano. Dietro le missioni emerge la volontà di fare dello spazio un volano e lo specchio della crescente importanza politico-economica. Così l’anno appena concluso l’India ha ospitato a Bangalore il G20 Space Economy Leaders Meeting. E non solo perché l’India è una delle maggiori potenze spaziali d’Asia. L’India Space Policy 2023 sostanzia il cambio epocale nell’approccio al settore inaugurato nel 2020 e disciplina, aprendo definitivamente il settore all’iniziativa privata, l’ingresso nel mercato della new space economy. Con l’obbiettivo, non dichiarato ma evidente, di portare l’India a più che quadruplicare la sua fetta della space economy mondiale, facendola crescere dal 2% al 9% entro il 2030.