Perché leggere questo articolo? Oggi a Roma Giorgia Meloni ha ricevuto il premier britannico Starmer. Politicamente lontanissimi, i due potrebbero trovare un punto in comune.
Un incontro tra omologhi, anche se in comune i due hanno veramente poco. Eppure, Keir Starmer potrebbe aver trovato un inatteso punto di contatto nella visita odierna a Giorgia Meloni. Il primo ministro britannico ha dichiarato di essere “interessato” a conoscere il piano dell’Italia per inviare i migranti salvati in mare in Albania. Il tanto criticato progetto italiano – ancora prima di essere effettivamente avviato – sembra interessare a Downing Street.
Starmer in visita (studio) da Meloni
“Il Regno Unito può imparare dall’Italia, il paese membro dell’Unione Europea che accoglie il numero più alto di arrivi di migranti, ma che di recente ha assistito a un drastico calo”. Così scrive la BBC in merito ai punti in cima all’agenda di Starmer in vista dell’incontro con Giorgia Meloni. Il primo ministro laburista non è un alleato naturale di Meloni, chiosa l’emittente brittanica. “Ma l’immigrazione ha scalato l’agenda politica del Regno Unito e Starmer spera che l’approccio duro dell’Italia possa aiutarlo a fermare le persone in fuga da guerra e povertà che cercano di attraversare la Manica su imbarcazioni fragili e sovraffollate”.
Starmer arriva in visita da Meloni dopo che nel fine settimana un tragico naufragio a largo della Manica ha causato la morte di almeno otto migranti. Prima di partire alla volta di Roma, il premier britannico ha promesso “una nuova era di misure di controllo internazionale per smantellare queste reti, proteggere le nostre coste e riportare ordine nel sistema di asilo”.
Il piano albanese al posto del disastro in Ruanda
Così il premier britannico ha affermato di voler capire come l’Italia sia riuscita a ottenere tale riduzione. “Credo da tempo che la prevenzione e, in primo luogo, l’interruzione dei viaggi siano uno dei modi migliori per affrontare questo particolare problema”. Starmer andrà dunque in visita da Meloni per chiudere definitivamente il “progetto Ruanda“, il criticato piano dei precedenti governi conservatori di inviare migranti irregolari in una colonia detentiva nel paese africano. “Basta con i trucchi”, ha affermato prima del suo viaggio a Roma Starmer.
Guardando le cifre, effettivamente, l’Italia può assurgere a modello per il Regno Unito. Da gennaio a settembre sulle nostre coste sono sbarcate 44mila 675 persone, circa il 63% in meno rispetto allo scorso anno. Cifre che trovano conferma nei report del Ministero dell’Interno, secondo cui il numero di migranti arrivati in Italia via mare nella prima metà di quest’anno è diminuito del 60% rispetto al 2023.
Frontex, l’autorità di controllo delle frontiere dell’UE, ha calcolato un calo di addirittura il 64% nel numero di coloro che affrontano la pericolosa traversata dal Nord Africa all’Italia. Secondo le Nazioni Unite, quest’anno in Italia sono arrivati poco più di 43mila migranti, molti meno dei 158mila del 2023. Al contrario, sono oltre 22mila i migranti che hanno compiuto la pericolosa traversata della Manica dalla Francia al Regno Unito quest’anno, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023.
L’incontro tra Starmer e Meloni
In agenda Starmer e Meloni non avevano solo lo spinoso dossier migranti. Anche il sostegno all’Ucraina è all’ordine del giorno del viaggio, con Starmer che si sta sforzando di ristabilire le relazioni con i vicini europei dopo Brexit. L’obiettivo di Starmer è convincere Meloni a dare il via libera all’uso di armi a lungo raggio a Kiev per colpire in territorio russo. La giornata è filata lisca. Dopo una colazione di lavoro con qualche imprenditore a Villa Wolkonsy, la residenza dell’ambasciatore britannico, e soprattutto una visita al centro di controllo dell’Eur sede del centro nazionale di coordinamento per l’immigrazione, Starmer si è recato in visita di Meloni. A conferma dell’importanza del dossier immigrazione, oltre alla premer c’era anche il ministro dell’Interno Piantedosi per ricevere Starmer.