“A Varese siamo al ballottaggio e questo era l’obiettivo principale. Sono amministrative complicate e la ridotta affluenza alle urne, ci deve far riflettere sulla necessità di stringere i bulloni che ci legano ai cittadini”, così commenta a True News Stefano Candiani, senatore della Lega, già sottosegretario al Ministero dell’Interno.
“Dove abbiamo potuto mettere in campo candidati con una personalità politica marcata e in tempi stretti, come nel caso di Matteo Bianchi a Varese i risultati, sono soddisfacenti. Prendiamo Andrea Cassani a Gallarate, prossimo alla vittoria con la Lega al 20%”.
“Le soluzioni dell’ultimo minuto? Non sono premianti”
Diverso il discorso per i grandi centri urbani.
“Nelle grandi città, come Milano, il risultato sottolinea che se si cerca di fare equilibrismi e si ritarda nella decisione, la distanza diventa notevole. Le soluzioni dell’ultimo istante non sono premianti”, prosegue.
E rispetto alle dichiarazioni degli esponenti Pd, Pierfrancesco Majorino e Pierfrancesco Maran sulle aspirazioni di conquista di Regione Lombardia commenta senza appello. “Mi sembrano ragionamenti da assalto alla diligenza, usando la politica per ambizioni personali”.
La Lega e il problema della scarsa affluenza
In merito alle inchieste che hanno colpito il social media strategist della Lega, Luca Morisi e quella di Fanpage su Fratelli d’Italia dichiara: “Non credo abbiano influito sulle elezioni di Milano, ma hanno contribuito ad avvelenare il clima: la gente si sta disinammorando della politica come testimonia la scarsa affluenza e le inchieste a orologeria non fanno che inasprirlo”.
Sebbene ammetta la vittoria a mani basse di Beppe Sala, non manca di ricordare: “Il candidato del centrosinistra ha goduto di vetrine, come il Forum sul clima, che sono state autentiche passerelle. Milano i problemi li ha e Sala, per quanto abbia vinto di molto, non si atteggi a fenomeno e cerchi di avere un senso di realismo”.