Subway aderisce allo European Chicken Commitment per diminuire le sofferenze di milioni di animali in tutta Europa. Lo fa sapere Animal Equality, da anni in prima linea per promuovere il benessere animale. Un annuncio che arriva dopo che Animal Equality, insieme a gruppi di Open Wing Alliance, ha esortato il gigante del fast food a ridurre le sofferenze per i polli.
La campagna internazionale rivolta a Subway, condotta attivamente anche da Animal Equality, era stata avviata nel dicembre 2019 e aveva visto l’adesione di 21 organizzazioni per la protezione degli animali. Iniziativa a cui avevano fatto seguito anche proteste online e petizioni che si erano poste l’obiettivo di richiamare l’attenzione sul tema.
In Europa, prima di Subway, avevano già aderito Nestlé, Unilever, grandi ristoratori come Sodexo e catene di fast food come Peter Pane.
Subway e protezione degli animali, entro il 2026 promesso un cambio di passo
Secondo quanto annunciato da Subway, società nota per i suoi panini, l’adesione ai criteri previsti dallo European Chicken Commitment avverrà entro il 2026. Il gigante del franchising possiede più di 42.000 ristoranti in tutto il mondo e scopo della adesione all’European Chicken Commitment è migliorare sensibilmente la qualità della vita di milioni di polli.
“Siamo lieti che Subway abbia deciso di assumersi la responsabilità di affrontare i gravi problemi che toccano i polli allevati a scopo alimentare anche in Europa – ha commentato Alice Trombetta, direttrice di Animal Equality Italia – perchè gli standard minimi di legge non sono sufficienti quando si tratta di proteggere gli animali da sofferenze così estreme. L’adesione di Subway allo European Chicken Commitment, a tal proposito, può davvero fare la differenza per tantissimi animali“.
European Chicken Commitment: di cosa si tratta?
Lo European Chicken Commitment, a cui ha aderito anche Subway, è stato redatto da Animal Equality e da altri 29 gruppi per affrontare nello specifico le principali problematiche che riguardano i polli. Animali che vivono, in molti casi, in capannoni sovraffollati e sporchi subendo regolarmente (prima ancora della macellazione) uno stordimento inadeguato.
A ciò va aggiunto che i polli, spesso, soffrono le conseguenze della crescita innaturale a cui sono costretti per una selezione genetica. Da qui l’impegno dell’ECC che prescrive il divieto dell’utilizzo di razze a rapido accrescimento come i polli broiler – attualmente la razza più utilizzata – e che prevede più spazio, opportunità di movimento per gli animali e illuminazione nei capannoni.