di Fabrizio De Pasquale, capogruppo Forza Italia Comune di Milano
Milano, la città italiana leader nello shopping, nella ristorazione e negli eventi è certamente la città dove il Covid ha provocato più danni al tessuto commerciale e potrebbe lasciare sul campo molti posti di lavoro.
Fino ad oggi il Comune ha affrontato il problema con 2 strumenti : la rateizzazione di tasse o canoni di affitto demaniali, e un bando chiamato Lavoro. Il Bando, che prevedeva condizioni capestro per gli esercenti (dovevano assumere un nuovo lavoratore nel 2020!), è fallito e i 5 milioni stanziati non sono stati distribuiti.
Una rateizzazione più lunga ai contribuenti, come quella approvata solo giovedì scorso, non risolve la grave crisi di migliaia di esercizi pubblici e commerciali chiusi e senza introiti. La mossa di Tasca consente forse al Comune di scaricare sulle prossime Giunte e sui prossimi bilanci il mancato incasso 2020 di 100 milioni di Tari, ICP e Fitti già registrato dai dati di cassa. Per rilanciare il commercio e le imprese il Comune deve mostrare più coraggio . Noi proponiamo che si cancelli la Tari per i mesi di chiusura agli esercizi pubblici e commerciali, chiediamo di annullare almeno un trimestre di fitti commerciali demaniali per chi è inquilino di immobili comunali o di enti partecipati.
Visto che affitti e mutui rappresentano a Milano una voce molto consistente del Bilancio delle attività commerciali, il Comune di Milano, dovrebbe costituire un fondo di garanzia per aiutare i commercianti alle prese con le rate dei mutui da saldare. Inutile rateizzare tasse e affitti che non dovrebbero essere richiesti a negozi e attività chiuse, il Comune sia parte attiva per evitare una desertificazione commerciale che avrebbe a Milano non solo riflessi sociali ma anche conseguenze sui futuri bilanci comunali. E così come Sala ha ricevuto gli studenti o si è speso per la balera di Porta Venezia, incontri anche le rappresentanze di commercianti, artigiani, taxi e ristoratori. Non lasci che il Comune affronti i loro problemi coi “non si può” dell’Assessore al Bilancio e Demanio Roberto Tasca. Per ripartire Milano ha bisogno di visione politica non di ragionieri.