Il Superbowl. Taylor Swift. Donald Trump. Dimmi che sei gli Stati Uniti senza dirmi che sei gli Stati Uniti. La cantante più rilevante dei nostri tempi sembra destinata a svolgere un ruolo decisivo alle future elezioni presidenziali. Tutti gli indizi sembrano andare in questa direzione. Anzi. Ormai anche un suo eventuale disimpegno avrebbe un impatto sulla campagna.
Taylor Swift e presidenziali Usa: arriverà l’endorsement a Biden?
I democratici attendono come l’acqua nel deserto un endorsement dell’autrice di “Shake it off” e “Only the young” a favore di Joe Biden, per rilanciarne l’immagine appannata. Dall’altra parte Donald Trump, sempre più lanciato verso il ruolo di candidato repubblicano, ostenta noncuranza. Secondo gli esperti sottovalutando l’eventuale effetto-Taylor. The Donald sostiene infatti di essere “più popolare” della cantante. E che nessun vip può salvare Biden. Gli analisti, anche quelli vicini al magnate, sottolineano al contrario che Taylor Swift potrebbe muovere circa un milione di voti.
Il potere politico di Taylor Swift
Il precedente più memorabile è l’endorsement che nel 2008 Oprah Winfrey fece a favore di Barack Obama. La politicizzazione di Taylor Swift è un processo che è stato finora molto graduale, ma incontrovertibile. Dopo aver cercato di tenersi fuori dall’agone politico per lunghi anni, nel 2018 si schierò infine apertamente a favore dei democratici alle elezioni per il congresso del Tennessee. Vinse il candidato repubblicano. Ma da allora l’artista ha ulteriormente approfondito il proprio impegno civico. Già quattro anni fa non nascose il suo sostegno a Biden. E a settembre ha invitato sul suo canale Instagram da 279 milioni di follower a registrarsi per votare. Risultato? 35mila nuovi registrati in un giorno. Soprattutto neo-diciottenni. In un sondaggio effettuato da Newsweek, è emerso che il 18% dei 1.500 intervistati sarebbe disposto a votare per un candidato appoggiato dalla pop-star. Non un plebiscito, forse. Ma abbastanza da spostare più di un equilibrio.
Deepfake creati con l’AI, la Casa Bianca si schiera
Influencer nel senso più pieno del termine, Taylor Swift in questo momento è più potente che mai. Lo ha dimostrato anche la recente, sgradevole vicenda che l’ha vista vittima della pubblicazione di alcuni deepfake porno realizzati con l’Intelligenza artificiale. Video di cui sembrava lei la protagonista, diffusisi soprattutto su X. Lasciando per il momento da parte la domanda su chi potrebbe avere voluto screditarla in questo modo proprio ora, a sorprendere è stata la fermezza della risposta a questo attacco. Con i suoi fan che si sono mobilitati con efficaci contromisure per arginare la diffusione delle immagini. X che ha bloccato la possibilità di effettuare ricerche usando le parole chiave “Taylor Swift”.
Ed infine anche la Casa Bianca, che ha preso una posizione molto netta a suo sostegno. Così la portavoce Karine Jean-Pierre: “E’ preoccupante. Mentre le società di social media prendono le loro decisioni in modo autonomo rispetto alla gestione dei contenuti, noi riteniamo che debbano giocare un ruolo importante nel rafforzare le loro regole e prevenire la diffusione di disinformazione e di immagini intime non consensuali”. O create artificialmente, come in questo caso. Una mano tesa verso Taylor Swift due volte opportuna in questo momento per i dem.
Superbowl: la presenza di Taylor Swift vale 15 milioni di spettatori
Che ora guardano, come tutti, a quello che è l’evento mediatico più totale degli Stati Uniti: il Superbowl. La partita si svolge a Las Vegas l’11 febbraio. Da una parte i San Francisco 49ers. Dall’altra i Kansas City Chiefs. Nei quali milita Travis Kelce, l’attuale fidanzato di Taylor Swift. Negli Usa la relazione tra i due – già grandissime celebrità nei rispettivi ambiti – ha un enorme valore mediatico. Ed economico.
E’ stato calcolato che la love story tra Swift e Kelce ha generato un giro di affari per i Chiefs e per la NFL in generale pari a 331,5 milioni di dollari. Grazie all’interesse per il football americano che la cantante ha indirettamente alimentato tra i suoi fan. Se Taylor Swift fosse tra il pubblico del Superbowl a Las Vegas (ha un concerto a Tokyo poche ore prima, ma sono ostacoli facilmente aggirabili), gli spettatori mondiali dell’evento passerebbero da 115 a 130 milioni. Quindici milioni di spettatori in più sintonizzati solo per vedere il proprio idolo sedere allo stadio e fare il tifo per il proprio compagno.
L’incubo dei complottisti trumpiani: prima il Superbowl, poi l’endorsement a Biden
Follow the money, siamo stati abituati a pensare. Ma ora è anche il denaro che insegue i follower, in un circolo infinito. Ma c’è anche la politica alla finestra. E le frange più complottiste della destra sono già in fibrillazione. Molti nel movimento trumpiano Maga stanno facendo una previsione: che la Nfl stia tramando per far vincere il Super Bowl ai Kansas City Chiefs in modo da costruire lo scenario per il perfetto story-telling. Apoteosi romantico-sportiva per la coppia Kelce-Swift. Quindi – nel momento di massima visibilità e popolarità – l’endorsement a Biden.
Già alla vittoria delle semifinali dei Kansas City Chiefs Vivek Ramswamy, miliardario sostenitore di Trump, aveva commentato: “Mi chiedo chi vincerà il Super Bowl il mese prossimo. E mi chiedo se questo autunno ci sarà un importante endorsement presidenziale da parte di una coppia artificialmente sostenuta culturalmente”. Questa è l’aria che tira. Taylor Swift determinerà ora da che parte far soffiare il vento?