Non è più un tema che riguarda i soggetti fragili ma una priorità che tocca fasce sempre più ampie della popolazione: lavoratori con redditi medio-bassi, giovani, famiglie con membri fragili, fino a sfiorare la classe media. Specie nelle grandi città e ancor più a Milano. Il tema della casa, come bisogno dei cittadini ma anche come strumento per alimentare la catena del valore della città è stato uno dei temi al centro di Italia Direzione Nord – A True Event, in corso al Palazzo delle Stelline a Milano. Giunto alla diciassettesima edizione, l’evento è promosso dall’Associazione Amici delle Stelline, dalla Fondazione Stelline e da Inrete in collaborazione con Cenacolo Artom e gode del patrocinio di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.
La sfida per la casa di Regione Lombardia
Un dibattito partito dall’attualità e dal tema spinoso del caro energia, che rischia di avere effetti devastanti in chi vive in case popolari. “Come Regione Lombardia, utilizzando contributi straordinari e il contributo di solidarietà siamo riusciti a scongiurare i rincari per il 2022 e per il 2023, quindi possiamo dire che per questi due anni non ci sarà nessun rincaro per i cittadini”, ha detto Alan Rizzi, Assessore alla Casa e Housing Sociale Regione Lombardia. “Ci siamo assunti questa responsabilità e sono felice che questi rincari saranno a carico di Regione Lombardia e delle Aler”.
Contingenze a parte, quello della casa è un tema di lungo periodo alla ricerca di risorse e di nuovi modelli. “Credo che abbia ragione chi chiede che la casa abbia una dignità politica maggiore rispetto a quella concessa fino ad adesso”, ha affermato il presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, Marco Osnato. Tuttavia “non c’è possibilità di fare un piano casa come quello di Fanfani e di trovare una quantità di risorse così cospicue. Il contesto attuale richiede di trovare formule in cui il pubblico venga affiancato dai privati, garantendo sistemi di premialità a chi opera in questo abito”.
Il piano Quartieri e Case del Comune di Milano
“Nonostante siamo ormai in campagna elettorale, credo che il tema della casa sia uno di quelli che dovrebbero unire”, ha aggiunto l’Assessore alla Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano Pierfrancesco Maran che ha sottolineato, però, alcune contraddizioni: per esempio, nonostante il fabbisogno crescente di abitazioni, “viene venduto patrimonio di enti e fondazioni per essere valorizzato con inquilini dentro che poi vengono cacciati”, oppure “è possibile che la casa pubblica non abbia diritto al 50% per le ristrutturazione?”, si è chiesto.
Il problema non riguarda solo Milano, ma tutto il territorio nazionale. “Parliamo complessivamente di 1 milione alloggi e un ‘patrimonio umano’ di 3,5 milioni di inquilini, con una richiesta di 200 mila nuovi alloggi che è in costante crescita”, ha illustrato Angelo Sala, Presidente Aler Milano, che ha annunciato per marzo il gli stati generali della casa a Roma.
La necessità di un coordinamento
Per Simone Dragone, Presidente MM, servono soluzioni su più livelli. “Che ci sia un coordinamento più deciso a livello nazionale è buona cosa. Ma servono anche una programmazione di lungo termine e una segmentazione delle fasce interessate alle diverse tipologie di patrimonio”.
A tal proposito, ricorda Fabio Carlozzo, Amministratore Delegato Redo Sgr, non bisogna dimenticare il problema a monte: “il 60% di chi vive in affitto lo fa perché non può comprare casa, circa un terzo di esse teme di non potersi permettere di pagare canone”. Per la gran parte di queste famiglie il possesso di un immobile è impensabile. Per questo, dice, “bisogna fare edilizia residenziale sociale, pubblica, libera e portare i servizi. Non stiamo più parlando dell’esigenza primaria di un tetto sulla testa, ma di un’esigenza altrettanto primaria di creare relazioni tra le persone”, ha aggiunto Carlozzo che invita a incentivare gli investimenti sulla casa in locazione.
Le ricadute sociali del problema casa
“Apprezzo tantissimo questo approccio che non si pone come obiettivo il massimo profitto ma vuole utilizzare il profitto per generare ricadute sociali”, ha aggiunto Fabio Cambiaghi, Direttore Sviluppo Immobiliare CMB Casa. “È la stessa idea che abbiamo noi delle cooperative. Oggi nessun può permettersi di andar da solo. Ancor più in questo settore”.