Perché leggere questo articolo? Dal cerchio magico di Arcore alla presidenza della Regione Liguria con Cambiamo! e Noi Moderati. Giovanni Toti, ex giornalista e delfino (spiaggiato) di Berlusconi si ritrova ora agli arresti domiciliari per corruzione.
Il governatore della regione Liguria Giovanni Toti è stato arrestato per corruzione. Brusco e inatteso stop per l’ex giornalista Mediaset prestato alla politica, che sognava le eredi del suo mentore Berlusconi. Speranze poi disilluse, dato che alla corte del Re Sole non è mai stato leader ma solo uno dei tanti delfini spiaggiati.
Dopo lo strappo con Forza Italia ha saputo però ricostruirsi fondando un suo partito Cambiamo!, con cui ha ottenuto ampio consenso alle regionali del 2020. Riconfermandosi ai vertici della Liguria per la seconda volta dopo esser stato eletto nel 2015. Il recente terremoto giudiziario che ha travolto la regione della Superba fa però tremare Toti – ora agli domiciliari – e il suo attuale partito Noi Moderati.
Toti, da giornalista Mediaset a delfino di Berlusconi
Nato il 7 settembre del 1968 a Viareggio da una famiglia di albergatori e laureatosi in Scienze Politiche all’Università di Milano, Giovanni Toti ha avviato la sua carriera giornalistica nel 1996, varcando la soglia di Mediaset. Qui ha conquistato rapidamente posizioni di rilievo, dirigendo Studio Aperto dal 2010 e il Tg4 dal 2012, prendendo il posto di Emilio Fede.
Due anni dopo lascia la carriera giornalistica per abbracciare quella politica, diventando consigliere di Berlusconi. In poco tempo Toti entra a far parte del cerchio magico del Cavaliere, diventando figura molto influente all’interno del partito di Forza Italia, a lungo indicato come il possibile futuro leader di partito. Nel 2015 si candida e vince le elezioni regionali, raccogliendo 226.603 preferenze e il 34,44% dei voti e conferendo al centrodestra il primato sulla Liguria.
La rottura con Forza Italia e il successo di Cambiamo!
“Meglio che ognuno vada per conto suo”. Così Toti aveva annunciato la sua rottura con Forza Italia il primo agosto 2019, per essere stato escluso dal coordinamento a 5 per la presidenza. Ma il 12 settembre dello stesso anno l’ex delfino di Berlusconi, spiaggiato dal suo stesso presidente, fonda il proprio partito Cambiamo!, con cui surclassa ogni concorrenza alle regionali del 2020. Così Toti viene rieletto presidente della Regione Liguria con il 56% delle preferenze: la sua lista infatti risulta la più votata, raccogliendo il 22%.
Nel 2021 Toti scioglie Cambiamo! per fondare insieme al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro Coraggio Italia. Il 17 ottobre 2023, invece, entra nel Consiglio nazionale di Noi Moderati, la cosiddetta “quarta gamba” del centrodestra. Il 7 maggio 2024, proprio agli sgoccioli del secondo mandato di governatore regionale, Giovanni Toti è stato condannato agli arresti domiciliari a seguito di un’inchiesta su una presunta rete di corruzione in Liguria.