Gli ultimi 36 anni di storia italiana raccontati dal punto di vista dei cinque Presidenti della Repubblica che si sono avvicendati al Quirinale: Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano fino a Sergio Mattarella.
Chi li racconta non è un semplice giornalista, ma un “quirinalista”, categoria che viene inaugurata proprio con il settennato di Cossiga. A differenza di Montecitorio e Palazzo Chigi, al Quirinale non esiste infatti una sala stampa, quindi vi si può accedere solo attraverso inviti mirati.
True Books, il podcast di True News dedicato ai libri
Marzio Breda, storica firma del Corriere della Sera con “Capi senza Stato” (Marsilio, 2022) inaugura la prima puntata di True Books, il podcast originale di True News dedicato ai libri. Attraverso interviste ad autori e autrici, True Books indaga politica, attualità, economia, tecnologia, mondo del lavoro, scienza, narrativa: le nuove uscite editoriali dalla viva voce di chi le ha scritte.
“Capi senza Stato”, aneddoti e riflessioni sugli inquilini del Colle
In questa puntata Marzio Breda presenta il libro “Capi senza Stato” (Marsilio, 2022), rievocando aneddoti e riflessioni sugli inquilini della più alta carica istituzionale con cui si è confrontato direttamente, spesso intrecciando rapporti di amicizia, ma non per questo venendo meno alla sua imparzialità di cronista.
Analizza il loro stile di comunicazione e di guida di un Paese in perenne crisi, dalla fine della Prima Repubblica a Tangentopoli, dalla strage di Capaci alla nascita dei nuovi partiti, dall’ascesa incontenibile di Silvio Berlusconi a quella della prima Lega secessionista fino al Movimento 5 Stelle.
“Il nuovo Presidente della Repubblica? Non Mattarella”
Breda esamina anche l’attuale contesto che porterà all’individuazione del nuovo inquilino del Quirinale. “Un Mattarella-bis lo escludo, in quanto da oltre un anno, l’attuale Presidente ha più volte declinato questa possibilità”. “Il quadro è in generale particolarmente paludoso e infido – ha proseguito il giornalista del Corriere – perché non c’è una minima intesa. Di solito, alla vigilia delle elezioni del nuovo Capo dello Stato, si restringe una rosa a due o tre nomi e c’è qualcuno che si fa carico di proporli a una maggioranza più vasta possibile. Questa volta tutto sembra più difficoltoso e affannoso, anche perché per diversi giorni l’autocandidatura di Silvio Berlusconi ha creato un problema di incomunicabilità tra centrosinistra e centrodestra”.
Paradossalmente ora l’ex Cavaliere, sfilandosi dalla corsa, potrebbe avere un ruolo da kingmaker, come, prima di lui, Matteo Renzi per Sergio Mattarella o Marco Pannella per Oscar Luigi Scalfaro.
Breda: “Draghi presidente obbligherebbe i costituzionalisti ad una riflessione molto seria”
Mentre sull’ipotesi di un passaggio di Mario Draghi da Palazzo Chigi al Quirinale, Breda solleva un tema di natura costituzionale.
“È sintomatica del clima di smarrimento la proposta avanzata da Giancarlo Giorgetti a inizio novembre nel dialogo con Bruno Vespa per il libro Perché Mussolini rovinò l’Italia. Ma un’investitura di Mario Draghi di questo tipo porterebbe di fatto a compimento la transizione, eliminando la diarchia tra Quirinale e Palazzo Chigi e creando una troppo stretta identificazione fra le due istituzioni di vertice. Ma soprattutto, obbligando i costituzionalisti a una riflessione molto seria”.
“Da oltre 30 anni a questa parte – prosegue – gli stessi cittadini italiani hanno messo nelle mani del Capo dello Stato un carico di aspettative enormi, non conoscendo esattamente i confini dei poteri che può esercitare. C’è una sovrapposizione tra Quirinale e Palazzo Chigi che sarebbe necessario chiarire una volta per tutte anche attraverso una piccola riforma. Non è obbligatorio ribaltare la Costituzione intera, ma stabilire un po’ meglio in questi confini perché siamo in una situazione di semipresidenzialismo di fatto che nelle mani sbagliate potrebbe portare a grossi problemi per la tenuta della democrazia”.
Ascolta “True Books – “Capi senza Stato” di Marzio Breda” su Spreaker.