Sei italiani su dieci temono l’effetto contagio per la crescita delle proteste in Francia. Lo rivelano i dati del sondaggio settimanale condotto da “Termometro Politico” tra il 6 e il 7 luglio. Ma sulle cause profonde delle proteste c’è difformità di vedute.
Le proteste in Francia si replicheranno in Italia?
Complessivamente il 61,5% degli intervistati ritiene possibile che in futuro queste proteste possano divampare anche in Italia. La causa é vista da poco più di un quinto del campione nelle disuguaglianze e discriminazioni verso le minoranze etniche (21,6%). Un dato molto ridotto rispetto a coloro che vedono il timore nell’ampio afflusso di immigrati che in buona parte non si vuole integrare (39,9%). Il 33,3% considera invece l’eventualità poco probabile e difficile per due motivi: in Italia c’è meno razzismo (11,3%) e gli stranieri sono maggiormente spalmati sul territorio (22%).
Italiani divisi sulle cause delle proteste
C’é grande indecisione tra gli italiani nell’individuare le radici di fondo delle proteste. In particolare, solo il 15% degli intervistati dà la colpa al razzismo strutturale delle forze dell’ordine e della società francese. Le componenti delle popolazioni che abitano le banlieue sono ritenuti la causa scatenante dei disordini per il 25% del campione, che per l’origine delle proteste. punta il dito contro la poca propensione all’integrazione delle minoranze. Il 20,4% dà la colpa al numero eccessivo di immigrati che sono stati fatti entrare nel Paese e ai loro discendenti. Ma in termini relativi prevale il dato economico-sociale. Il 33,7% ritiene che dietro le proteste scoppiate in Francia si cela un disagio economico dei giovani delle minoranze etniche.
Alle radici delle disuguaglianze
Per gli analisti dell’Osservatorio Globalizzazione il problema da guardare con attenzione è quello delle disuguaglianze. Ma da dove vengono queste problematiche? La svolta c’è stata nei primi Anni Novanta, in Europa. Periodo che ha rappresentato una sorta di spartiacque in tema di disuguaglianze. Infatti, a partire da quel periodo si è visto un sempre più crescente divario tra Pil e reddito disponibile per le famiglie. I due principali driver che hanno contribuito a tale risultato sono stati due. In primo luogo, le politiche restrittive resasi necessarie dopo la crisi valutaria del 1992 per rispettare i c.d. parametri di Maastricht che, assieme al calo dei rendimenti sui titoli pubblici, hanno contribuito a spostare risorse dalle famiglie alla pubblica amministrazione. A seguire, le riforme del mercato del lavoro che, attraverso un forte rallentamento dei rediti da lavoro, hanno comportato uno spostamento di risorse dalle famiglie alle multinazionali. Questo si è verificato in tutta Europa. E la Francia si é infiammata anche per l’onda lunga di questo fenomeno. Ad oggi la piccola-media impresa del Nord, che integra e diluisce lo shock migratorio, è il grande calmiere sociale d’Italia. Preservarne le prospettive significa preservare il futuro economico del Paese e, forse, la pace sociale. Per approfondire: L’impatto delle disuguaglianze in Italia
TrueData
True Data è il nuovo approfondimento settimanale di True News, in collaborazione con Termometro Politico e Osservatorio Globalizzazione. Ogni settimana partiremo da una tematica di attualità nel nostro paese. Lo approfondiremo a livello demoscopico – con un sondaggio realizzato ad hoc – e a livello internazionale – con i dossier dei nostri analisti. Vi aspettiamo ogni venerdì, con il sondaggio di Termometro Politico; l’analisi di Osservatorio Globalizzazione e i contenuti multimediali di The Pitch, coordinato dalla rete di True News.