Perché questo articolo potrebbe interessarti? Il discorso del nuovo presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha destato grande interesse. Vengono citati papa Francesco, Carlo Acutis e Tommaso d’Aquino. Eppure non è il solo ad aver chiamato in causa il pontefice in Parlamento. Chi altro?
Il discorso di Lorenzo Fontana
Lorenzo Fontana, nel suo discorso di insediamento come nuovo presidente della Camera, ha come prima cosa espresso i suoi saluti a papa Francesco che – stando alle sue parole – “rappresenta un riferimento spirituale per la maggioranza dei cittadini italiani e promuove il rispetto dei più alti valori morali nel mondo”. Segue poi una citazione di Carlo Acutis, beatificato nel 2020, sostenendo così la necessità di ostacolare l’omologazione culturale, con un chiaro riferimento al politicamente corretto e al cosiddetto “pensiero unico”. E infine ha concluso con Tommaso d’Aquino, indicando i valori morali che vuole porre alla base del suo operato politico. Il tutto in linea con il suo profilo di estremista di destra e di integralista cattolico.
Il papa nei discorsi della Camera
Non è di certo la prima volta che il pontefice viene citato alla Camera. E i riferimenti al peso politico del Vaticano provengono da diversi schieramenti partitici.
È il caso di Matteo Dall’Osso, deputato del gruppo misto nella scorsa legislatura, che nell’assemblea del 15 settembre 2022 ha preso parola per discutere dell’ordine dei lavori affermando: “Presidente, io ho gridato forte il mio “no” assoluto a ogni tipo di guerra, “no” alle armi e “sì” a diritti alle persone fragili con disabilità. Le armi non sono una risposta che può portare alla pace, ma evidentemente la pace non era l’obiettivo, ed io mi espressi così, prima del primo voto in quest’Aula, prima che si esprimesse il Papa contro le armi. Fatto sta che quest’Aula ha votato per le armi e ha abbandonato le persone fragili”. Il tutto per contestare le spese militari e, subito dopo, spingere i cittadini e le cittadine al voto.
Il 27 giugno 2022 è stata invece la volta di Giovanni Russo di Fratelli d’Italia, che ha utilizzato le parole del pontefice per mostrare lo stato di crisi del Paese: “Ha detto bene Papa Francesco: non siamo in un’epoca di cambiamenti, ma nel cambiamento di un’epoca. E noi questa crisi che sta attraversando il mondo, questo cambiamento di epoca lo stiamo vivendo tutti; e lo sta vivendo tutto soprattutto l’Italia, che, in un momento di grandissima fragilità, affronta questo momento di crisi”. Il centro del discorso è il PNRR, di cui viene contestata la struttura che non coglie del tutto la situazione italiana.
Non è solo la destra a citare il pontefice. Patrizia Prestipino del PD, infatti, ha chiamato in causa papa Francesco il 13 giugno 2022. Il suo discorso vuole sottolineare l’importanza di una diffusa cultura sportiva e, per fare ciò, richiama un’enciclica del pontefice in cui l’attività fisica è presentata come “possibilità di redenzione per tutti gli uomini”.
Il pontefice in Senato
Anche il neoeletto presidente del Senato Ignazio La Russa ha citato il papa nel suo discorso inaugurale: “Facendomi interprete della nostra istituzione, saluto con grande rispetto il sommo Pontefice, che anche in questi giorni ci ha dato un segno della sua alta guida spirituale e morale, sottolineando come la risposta necessaria per contrastare e cercare di battere la povertà sia il lavoro degno e ben remunerato; deferente omaggio al Papa”.
Così come per la Camera, anche in Senato la scorsa legislatura è stata ricca di riferimenti al pontefice. Il 13 settembre 2022 Elio Lanutti del gruppo misto è intervenuto in relazione ai finanziamenti militari sostenendo che “occorre andare alle radici del problema, oltre ai palliativi dei decreti-legge e allo scostamento di bilancio, con una robusta autocritica sull’aumento delle spese militari per 16 miliardi e l’invio delle armi. Quello che bisogna fare, alla radice del problema, è inviare meno armi e ricorrere di più alla diplomazia, perseguire un’unica strada, quella della pace, come dice anche Papa Francesco”.
Sullo stesso tema si è espresso il 3 agosto 2022 Emanuele Dessì del gruppo misto e proveniente dal Partito Comunista. Sulllo scontro tra Russia e Ucraina ha quindi citato le posizioni del pontefice: “Noi voteremo no, non per essere contrari alla Svezia e alla Finlandia, di cui rispettiamo la dignità; noi siamo contrari perché andare avanti con queste continue provocazioni, come ha detto il Papa, abbaiando alle porte della Russia, significa andare incontro al rischio bellico nucleare che intendiamo in tutti i modi eliminare e cancellare per sempre”.
Anche Paola Binetti di Forza Italia ha preso a modello le parole del papa, seppur su tutt’altro argomento. Il 26 luglio 2022 ha ricordato infatti al resto del Senato che “oggi è la giornata dell’anziano, intensamente voluta da Papa Francesco, proprio in questa giornata, con due obiettivi molto precisi: metterci in guardia dalla cultura dell’indifferenza, e quindi anche dal suo facile degenerare in una possibile cultura dello scarto, e ricordare a tutti noi con quanta attenzione dobbiamo prenderci cura degli anziani; una cura che deve cominciare sicuramente in famiglia, ma che non sarebbe né possibile, né sostenibile se le istituzioni non prestassero una maggiore attenzione agli anziani”.